03 ottobre
Italiani a Londra
Questa settimana ho scoperto una cosa sconvolgente: Londra è piena di italiani. Ma veramente piena, del tipo che ci sono quartieri popolati solo da italiani e locali frequentati solo da italiani, e gestiti da italiani. Ma non solo: ci sono uffici italiani con impiegati italiani e manager italiani! Ho scoperto questo dopo essermi trovato con mio cugino, recidivo da Londra per 3 anni, che tornato lo scorso weekend per festeggiare il suo compleanno, ha chiamato anche gli ultimi italiani che dalla stazione di Turnpike lane in zona 3 si bevevano il caffè in cucina e magari non avevano neanche tanta voglia di uscire. Ci siamo trovati per una mega cena + discoteca modello "stanotte non vogliamo vedere inglesi" ed è stato come vivere in un nuovo universo parallelo, completamente diverso. Come bere acqua da una bottiglia di fanta. Come se Londra non fosse più Londra. Come mi ha preso questa scoperta? Malissimo. Ora sulla metrò comincio a guardarmi intorno con circospezione, con la certezza che ci sia qualche italiano mimetizzato tra la folla. A volte si rivelano per lo swatch, o per lo zaino della seven, a volte ci sono ragazzetti chiaramente in vacanza che girano in felpe rosa shocking targate A-style o peggio ancora Playboy con tanto di gigantografia di coniglio sulla schiena: ecco allora sono decisamente italiani. Quelli più mimetizzati di tutti si ritrovano poi al sabato pomeriggio da Tesco o da Sainsbury nella corsia della cucina italiana, a scegliere tra la passata Del monte o Buitoni ..
Ma cosa fanno tutti questi italiani qua? Quanti motivi ci sono per lasciare quello che tutti chiamano "il bel paese" per Londra?
Dicono che ognuno abbia il suo. Dicono. Poi magari è lo stesso, se lo scopro ve lo dico.
Ho conosciuto due ragazze italiane poco più che ventenni, una più esaurita dell’altra, che si trovano a Londra da 6 mesi facendo le cameriere in un ristorante, pagate con uno stipendio da fame. Una diceva "Ahh non ce la faccio più a campare con questo stipendio, non mi riconosco più, per vivere sono costretta a rubare la carne al supermercato, non ho i soldi per mangiare.." e l’altra sua amica "anche io ricordo che ero una brava ragazza, avevo anche 6000 euro sul conto e ora sono sotto di 1200, la banca mi ha già chiamato..ma il fatto è che qua non è che viviamo, sopravviviamo, non facciamo niente di male, nessuno ci può accusare di niente". Neanche Sainsbury immagino. La cosa mi avrebbe colpito al cuore, se in quel momento non stessimo tutti tracannando birra a profusione allo Slug&Lettuce di Soho. Poverine.. anzi poveritte, soprattutto perchè mentre io poi sono andato a casa a far la lavatrice loro andavano al Fabric in Farrington Street a cuccare, oltre che a farsi, a strafarsi ed infine a farsi fare (ma come sono sboccato..forse anche io non sono già più un bravo ragazzo). Di certo esiste un tipo di italiani che a Londra vengono per fare la vita che a casa non possono fare, in questo particolare caso senza l’insidia del padre (ho poi scoperto che il padre di una di loro era un ricco manager proprietario di 3 concerie in Italia Cina e Stati Uniti) che ti bacchetta per la vita sfrenata che tu vuoi ma lui non vuole per te, pertanto vengono, e non fanno altro che cercare un sostituto dell’Italia con italiani al seguito. Poi ci sono quelli come la mia Roommate Manuela: la parola d’ordine è: "Alla larga dagli italiani". Cito testualmente -Matteo mi raccomando, stai attento qua a Londra, evita le brutte persone ma sopratutto evita gli italiani!-. Forse che abbiamo due amiche in comune? Ad ogni modo, l’esperienza paga, così a naso penso che le darò retta. A naso..oh oh che simpatico ho fatto anche la battuta.
Ma cosa fanno tutti questi italiani qua? Quanti motivi ci sono per lasciare quello che tutti chiamano "il bel paese" per Londra?
Dicono che ognuno abbia il suo. Dicono. Poi magari è lo stesso, se lo scopro ve lo dico.
Ho conosciuto due ragazze italiane poco più che ventenni, una più esaurita dell’altra, che si trovano a Londra da 6 mesi facendo le cameriere in un ristorante, pagate con uno stipendio da fame. Una diceva "Ahh non ce la faccio più a campare con questo stipendio, non mi riconosco più, per vivere sono costretta a rubare la carne al supermercato, non ho i soldi per mangiare.." e l’altra sua amica "anche io ricordo che ero una brava ragazza, avevo anche 6000 euro sul conto e ora sono sotto di 1200, la banca mi ha già chiamato..ma il fatto è che qua non è che viviamo, sopravviviamo, non facciamo niente di male, nessuno ci può accusare di niente". Neanche Sainsbury immagino. La cosa mi avrebbe colpito al cuore, se in quel momento non stessimo tutti tracannando birra a profusione allo Slug&Lettuce di Soho. Poverine.. anzi poveritte, soprattutto perchè mentre io poi sono andato a casa a far la lavatrice loro andavano al Fabric in Farrington Street a cuccare, oltre che a farsi, a strafarsi ed infine a farsi fare (ma come sono sboccato..forse anche io non sono già più un bravo ragazzo). Di certo esiste un tipo di italiani che a Londra vengono per fare la vita che a casa non possono fare, in questo particolare caso senza l’insidia del padre (ho poi scoperto che il padre di una di loro era un ricco manager proprietario di 3 concerie in Italia Cina e Stati Uniti) che ti bacchetta per la vita sfrenata che tu vuoi ma lui non vuole per te, pertanto vengono, e non fanno altro che cercare un sostituto dell’Italia con italiani al seguito. Poi ci sono quelli come la mia Roommate Manuela: la parola d’ordine è: "Alla larga dagli italiani". Cito testualmente -Matteo mi raccomando, stai attento qua a Londra, evita le brutte persone ma sopratutto evita gli italiani!-. Forse che abbiamo due amiche in comune? Ad ogni modo, l’esperienza paga, così a naso penso che le darò retta. A naso..oh oh che simpatico ho fatto anche la battuta.
Cmq decisamente mi rattrista pensare che ci sia gente che a 20 anni ha bisogno della mamma o del papà per ricordargli quale sia il confine tra il bene ed il male, che sia sottile sono d’accordo, ma passarlo così grossolanamente…e Londra qua non fa altro che amplificare i tuoi desideri, vuoi 10 e ti da 100, devi saperti anche controllare. Poi ugnuno faccia la sua vita. Siamo a Londra per avere la vita che l’Italia (o gli italiani) non ci hanno dato, dopotutto.
Un grande grazie al grande Sacerdote Ajigar che mi ha aiutato a portare indietro la mia ex amante dopo che ogni speranza è andata bene non posso entrare nei dettagli troppo su me stesso tutto quello che voglio fare ora è solo ringraziarlo per la bella incantesimo che casted per me . questa dr toshiba mi ha assicurato che il mio amante tornerà a me entro 48 ore e ho dubitato di lui, perché non ho mai saputo che questo mago chiamato Prete Ajigar era un genius.Now che ho la mia ex amante è tornato io diffondere il vostro buon lavoro fatto per il mondo dando i vostri dati e testimoniare su di te. Ecco le sue dettaglio se c’è una qualsiasi a qualunque problema; (priestajigarspells@live.com)
si vabbè…è bella londra,ma dopo 1 mese ti rompi.
metro affollata,gente ovunque a tutte le ore, tristezza sovraumana,mangi da schifo.
se non sei qualificatopuoi fare il cameriere o il lavapiatti..che bella vita…
Io sono a Londra da più di 2 mesi,faccio il cleaner in un ristorante.
Lavoro di merda(in tutti i sensi),ma per iniziare è buono.
Tu dici che bella vita?
Certo,meglio che questo che rimanere in italia a fare il mantenuto e a non fare un cazzo.
Tristezza?
Fatti un giro a soho,a brick lane,a shoreditch la sera,io questa tristezza non la vedo assolutamente amico mio.
Metro affollata?
prendi il treno successivo,aspetti massimo 3 minuti!
Meglio questo che tornare in quel paese di trogloditi e bigotti che è l’Italia,il buon cibo e il clima mite non ti accreditano lo stipendio sul tuo conto in banca.
Cheers
Ah ah lol :lol
Beh guarda la data… era ottobre ed ero a Londra da due settimane ():)
ai tempi seguivi i consigli di manuela?
47c8eae75e…
47c8eae75e…