La Franzi torna alla ribalta della cronaca. Ce la riporta il procuratore generale di Torino, che prima la accusa di manipolare i media per essere sempre al centro dell’attenzione, e poi giustamente lui per primo non porta nuove prove ma anzi idee personali. Secondo lui e’ un caso di figlicidio risultato come estremizzazione di una castigo, secondo lui la frase "non so cosa mi sia.. cosa gli sia successo" equivale ad una confessione, secondo lui l’arma e’ un mestolino (che bravo e’ diventato pure RIS), e secondo lui se l’assassino ha ucciso mentre era in ginocchio sul letto significa chiaramente che era un familiare per via della posizione "punitiva" rappresentata appunto da tale postura.
Mitico, altro che la sensitiva del lago di Como. Non sto difendendo la Franzi, ma ricordavo vagamente che in Italia ci volessero delle prove per accusare qualcuno, e un procuratore generale che accusa sulla base di idee personali mi da parecchio da pensare.
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