Qualche giorno fa il Times Online ha pubblicato la sconvolgente storia di Akira Makino, ex medico ausiliario nella flotta imperiale Giapponese, che nel 1944 partecito’ alla guerra contro alcuni stati cinesi e russi a bordo della impareggiabile flotta Giapponese composta anche dalla celebre Yamato, la piu’ grande nave da combattimento mai costruita. Momenti di grande storia. Se non fosse per il fatto che Akira, oggi 88enne, ha zittito la sua coscienza troppo a lungo e dopo un silenzio durato 62 anni e’ scoppiato pubblicamente in un’intervista dichiarando i turpi segreti di quella guerra. Atroci sono le torture perpetrate contro i prigionieri dell`epoca, specialmente filippini, si parla di vivisezione praticata su adolescenti a scopo puramente ludico, all`amputazione di parti del corpo, allo squartamento dell`addome per osservare gli organi interni e vedere la resistenza umana prima della morte, persino alla sezione ed esaminazione dell`utero di due 18enni filippine. Uno dei massacri piu’ atroci e meno documentati della storia giapponese. Il signor Akira dichiara che tutto veniva eseguito sotto il comando dell’ufficiale, la cui parola valeva quanto quella dell`imperatore e il cui rifiuto equivaleva a morte certa. Dopo qualche mese la flotta Giapponese fu sconfitta dagli stati Americani e Akira dovette fuggire e sopravvivere per mesi nella jungla circostante sopravvivendo a stenti e cibandosi di insetti per mesi. Oggi Akira dichiara che la sua coscienza urla, che realizza il male che ha fatto: si e’ lanciato in un disperato pellegrinaggio attraverso gli 88 templi presenti in Giappone e si e’ leso parmanentemente le gambe nel farlo, si e` dato al volontariato ed e` tornato diverse volte ad aiutare la povera gente in quegli stessi paesi, portando cibo, vestiti e medicine. Io mi domando: Quanto vale tutto questo? Quanto vale l`urlo della coscienza taciuta 62 anni che ora richiede perdono? Come puo’ l`uomo perpetrare simili atrocita` sui suoi simili e quante cose non sono state dette e quante persone vivono ancora oggi con la coscienza sotto sedativo, custodendo chissa` quali terribili segreti?
Credo siano tre le cose nelle quali gradualmente si spera, verso persone come Akira: prima nella ragione, poi nella coscienza, infine nel giudizio divino.
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