Vent’anni di torture. E questo e’ il tempo che ci vuole per distinguere la differenza tra un abuso vero e uno inventato?
Eunice Spry, questa simpatica nonnina inglese tutta casa e chiesa, fervente credente e praticante delle regole professate dai testimoni del regno di Geova, per 20 anni ha letteralmente torturato e seviziato i bambini dei quali ha avuto cura, senza che nessuno di questi riuscisse ad attirare l’attenzione su tutto quello che stava succedendo loro. I bambini raccontavano di come venivano considerati "posseduti dal demonio" in quanto bagnavano il letto, di quanto venissero chiusi in camera per mesi con la sola scusante di essere cattivi, di quanto la loro "tutelatrice" li costringesse a mangiare il loro vomito in quanto "posseduti dall’avarizia", di quanto avessero tentato di fuggire ma fossero sempre stati riportati a casa dai poliziotti, di quanto venissero chiusi nell’armadio al buio per giorni, di quante lettere di richiesta di aiuto fossero state lanciate nei giardini dei vicini ma rimaste inascoltate. E pure i servizi sociali, ripetutamente venuti in visita alla dimora della zelante nonnina, non avevano trovato motivi di accusa, in quanto le percosse fisiche erano incostanti e potevano chiaramente essere autoinflitte per attirare l’attenzione, e la signora Spry era semplicemente una adorabile nonnina, e a suo modo amava i suoi bambini riempiendoli di giocattoli, quanto ahime’ di punizioni. Il perno rivelatore e’ scattato quando uno dei bambini della signora, adottato subito dopo la nascita e giunto all’eta’ 16 anni, ha subito un incidente stradale la cui prognosi dichiarava "6 mesi di sedia a rotelle". Dopo 4 anni questo era ancora in sedia a rotelle, perche’ Spry voleva incassare i soldi dell’assicurazione. Ed e’ allora che sono state scoperte le lesioni alla trachea del ragazzo, date dalla forza con cui la signora spingeva delle bacchette giu’ per la gola per fargli ingurgitare il cibo. Ed e’ allora che sono spuntate le lesioni sotto alla pianta dei piedi, causate per non farlo camminare, ed e’ allora che sono spuntate le lettere di pura cattivera che venivano inviate sempre da lei all’altro ragazzo che aveva tentato di fuggire. Gli psicologi che avevano avuto in cura questi bambini negli anni passati si sono trovati a bocca aperta, ognuno di loro aveva pezzi di un puzzle che protetto dalla tutela alla privacy non avrebbe mai potuto far vedere loro un quadro completo e chiaro, e nessuno osava credere a quanta resistenza avevano dimostrato questi ragazzi lungo gli anni di avversita’, e la calma ed i sorrisi della signora Spry di fronte ai numerosi colloqui con i servizi sociali.
Oggi Spry e’ stata formalmente accusata di 26 diversi capi di accusa.. ma dopo 20 anni di torture perpetrate contro i minori che ha cresciuto nella sua crudele follia, nella sua casa degli orrori. Questo caso fa molto riflettere, sui limiti della sanita’ mentale umana, sulla soggettivita’ del giusto e dello sbagliato, sulla reale utilita’ della legge sulla privacy, sui personali metodi di educazione di bambini, sui legami di traternita’ che si creano tra bambini percossi, ed infine sul male che causa alle persone ed al mondo l’insensata follia per uno strumento di controllo mentale chiamato "religione".
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