Can che abbaia non morde, si dice: Il detto sembra non fare una piega quando si parla di hooligans britannici. Uno di questi weekend mi sono trovato infatti in quello che credevo essere il posto peggiore al momento peggiore: All’uscita dallo stadio di West Ham, in direzione tube verso casa, a quindici minuti dopo il termine della partita. Prefazione doverosa per spiegarvi che i fan del West Ham sono celebri nell’intero regno unito per essere quelli che costruiscono veri e propri "clan" con tanto di deformazione facciale come rito di passaggio obbligatorio, inserimento di ceppi di sequoia millenaria all’interno dei lobi delle orecchie, trapianto di chiodi da officina di seconda mano attraverso ogni centimetro quadrato di pelle facciale, ricolorazione della pelle attraverso l’apporto di tatuaggi il piú distesi possibile lungo il collo o il viso. Che bello, mi pareva di trovarmi in una scena del signore degli anelli solo non dal lato della "compagnia". Ad ogni modo il timore é durato poco, questi "mostri" infatti sono veramente simpatici, e nel breve tratto verso la metró, mentre eravamo tutti diligentemente in coda, non sono mancate risate e canzoni di scherno verso i poliziotti, (specialmente verso una poliziotta il cui dietologo non era stato particolarmente zelante, ma per quello non li si puó incolpare, se non avessero iniziato loro avrei sicuramente dato il il "la") ma soprattutto considerando la presenza decisamente "mista" della suddetta coda diciamo che é stato fin troppo ordinata e fin troppo simile ad una fila in uscita da Gardaland la domenica sera, piuttosto che da un match dal quale la squadra ha rischiato la retrocessione in B. Bestiale, la prossima volta ci vado pure io allo stadio coi tifosi del West-Ham, magari ne esco con un bella fila di borchie in puro acciaio inox infilata tra orecchie e naso, non sia mai che poi mi viene utile anche per infilarci le biro sul lavoro.
PS: Credo ci fosse un giornalista del corriere in fila con me.
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