E’ difficile spiegare come ci si sente quando si é cittadini di una giustizia che non funziona, ed é difficile anche spiegare il meccanismo psicologico alla base del pretendere giustizia per qualcuno che nemmeno si conosceva. Eppure molti saranno turbati, sconvolti, o addirittura adirati dal leggere che se uccidi una suora nel 2000 sarai libero nel 2007, teoria confermata tre volte dal fatto che tutte e tre le ragazze che si erano macchiate di questo esatto reato nel Giugno 2000 sono oggi in stato di semi-libertá. Corre da giustificazione il fatto che erano minorenni, che c’é l’indulto e le carceri scoppiano, che sono state giudicate parzialmente o totalmente incapaci di intendere e di volere, ed é vero sopratutto che comunque queste ragazze non avranno mai una vita normale, ma questo corso giudiziario che tutti chiamano "fallato" mi fa pensare fino a che punto, a quale scopo finale si punisce un reato irreparabile, oltre che a fornire un esempio per tutti quelli che verranno dopo, che sappiamo perfettamente che non verrá seguito, perché chi non é capace di intendere e di volere non é neanche capace di dire "peró cosí finiró in galera". Proprio per questo dal mio lato piú che "sete di giustizia che sia da forte esempio" ho paura, come credo molti altri avrebbero paura ad avvicinarsi ad una persona che si é macchiata di un simile reato..non perché ha ucciso una suora o un presidente o un barbone, ma perché si é macchiata di omicidio, inutile ed giustificato, dimostrando di essere persona che non conosce il rispetto per la vita degli altri e rendendosi pericolosa per un’intera societá. Che dopo 7 anni questa persona abbia imparato tale valore, sulla pelle di qualcun’altro, lo deve dimostrare non a me, ma ad un mondo intero.
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