E’ giunto il momento. Giá vi vedo tremare nascosti sotto le coperte del vostro letto subodorando il contenuto del post che state per leggere. E c’é un buon motivo e so che dentro di voi lo sapete: L’inglese medio esiste, esiste eccome, e non é quello con l’ombrello nero appeso al braccio e la bombetta in testa e che se alle 5 in punto non si beve un Earl Gray importato direttamente dalle Indie sviene e cade in convulsioni e muore: l’inglese medio é quello che é giá ubriaco di prima mattina, quello che appena alzato fa colazione inzuppando le fette di pan carré nella Guinness (non per ubriacarsi, é per lavarsi lo stomaco dalla sera precendente), é quello che considera i genitori alla pari di due centraliniste dei sondaggi telefonici che ti chiamano la domenica mattina per farsi i cazzi tuoi dopo averti buttato giú dal letto. E’ quello che si perde a guardare le trasmissioni di cucina in tv mentre gli si attacca l’uovo alla padella, quello che non puó andare a colloquio con gli insegnanti del figlio perché deve vedere la puntata del Dottor Who e che in casa non si sente mai solo perché possiede in media un gatto per stanza. L’inglese medio é quello che le riviste in terra in corridoio non sono disordine ma arredamento informale semovibile, quello che gli insetti in casa piú sono grossi e piú significa che la casa é pulita, che il suo programma preferito é Little Britain ma dopo 5 stagioni ancora non ha capito che quello preso per il culo é proprio lui.
Ma tutti vi starete domandando: come si arriva ad ottenere una persona del genere? Beh cominciamo dall’inizio, perché ogni inglese medio che si rispetti ha una storia da film (che Spielberg gli fa un baffo) che lo rende distinguibile da ogni altro europeo fin dalla nascita, infatti a differenza di francesi o spagnoli che vivono con i genitori fino a 18, 19, o 20 anni l’inglese solitamente spende completamente con la madre soltanto 9 mesi (a volte anche 7 o 8, dipende se ha fretta) prima che questa lo accolga con grande festa, lo sbandieri alle amiche come un trofeo di guerra indú e si dimentichi poi lentamente della sua esistenza. Verrá dimenticato tra la cesta dei panni sporchi o tra i cuscini del divano dove scoprirá il telecomando e da lí si autoistruirá su come gira il mondo: attorno a tette e culi. Questo per i piú fortunati, gli altri di solito verranno dichiarati dispersi a Richmond Park dove verranno adottati da qualche volpe rossa muschiata delle valli prescozzesi ed apprenderanno i rudimenti della sopravvivenza, dopodiché rispunteranno magicamente tre la strade del centro in etá prepuberale con giá indosso una tuta bianca della adidas di tre taglie piú grande e si riallineeranno alla vita di strada. Per quanto riguarda l’aspetto paterno, lo sguardo più lungo che un inglese medio posa sul proprio padre avviene in un preciso momento di spontanea naturalezza intima: quando quest’ultimo è definitivamente a gambe in avanti. In quel momento all’inglese medio viene anche il magone, forse perchè associa finalmente la voce sentita al telefono sporadicamente nel corso della sua vita con un volto, o forse perchè realizza che lo stesso farà suo figlio con lui. Ma alla fine, voglio dire, niente che non vada giù con una pinta di Guinness, quindi passiamo oltre.
Quel che mi preme è invece tornare all’inglese medio in fase adolescenziale, perchè c’é da dire una cosa: ad occhio esterno puó sembrare che questi eserciti di quattordicenni analfabeti bazzichino per i vari McDonald e Fish&Chips e facciano tutto quello che vogliono tutto il giorno ma non é completamente cosí, perché ci sono delle regole (cazzo!) che spesso implicano ritorsioni emotive non indifferenti: In Italia potremmo pensare che siamo soggetti a discriminazioni sociali quando ci rendiamo conto che se a 30 anni non siamo ancora sposati siamo considerati dall’intera nazione una nullitá, ebbene cosa devono dire i giovani inglesi che vengono messi da parte dai coetanei se a 14 anni ancora non hanno ancora subíto la prima coltellata. Le ragazze inglesi non parliamone, a 15 anni perdono la stima di tutte le amiche se dopo una sera in giro con gli amici non ritonano per lo meno ingravidate (Voglio dire, mi sembra il minimo, se no cosa ce l’hai a fare) di modo da potersi far poi fieramente scarrozzare in giro dal fidanzato 16 enne su di una Ford Mustang del 68 rubata allo sfasciacarrozze di periferia nella quale amorevolmente aspireranno di tutto inclusi i trucioli di amianto dal tappetino.
Altro esempio lampante del progressismo adolescenziale inglese: Noi italiani di solito a 16 anni chiediamo il motorino: ebbene gli inglesi non ne hanno bisogno perché a 16 anni hanno giá rubato auto, moto, bici e persino tricicli.. di solito a quell’etá la preoccupazione é mettere le mani sulla prima pistola.
Una volta giunto a 18 anni l’inglese medio si ferma a riflettere e realizza che dalla vita ha giá avuto tutto: mogli, figli, amanti di ogni etá e sesso (e a volte anche specie), alcool, droga, tatuaggi, arresti, ricoveri ospedalieri, auto, moto, armi, uno shock anafilattico ed almeno un coma etilico: a quel punto solitamente trova lavoro in banca.
Se ció non avviene passerá comodomente il resto della vita guardando tutte le partite del Machester United piazzato sul divano con una birra per amica ed un dignitoso assegno di mantenimento, il tutto in una ex council house di sua proprietá ottenuta per usucapione dopo aver pagato 2 mesi di affitto (ovviamente non consecutivi), mentre la comparte femminile sará in tour per i pub del Regno Unito dove nelle tipiche sere invernali da meno venti gradi centigradi verrá saltuariamente avvistata da Greenpeace che vedendola ballare seminuda nella fontana di Piccadilly Circus la scambierá per una balena rara. Dopo il bagno di mezzanotte e le foto di rito da parte dei turisti la donzelletta allegra si sposterá poi in una nuova tappa del pub-tour sempre saldamente attraccata alle amiche debosciate, con brevi pause riflessive per liberarsi elegantemente della birra vecchia e fare spazio a quella nuova in modi sempre piú artistici ed originali, e tutto possibilmente ricordandosi di mostrare le maniglie dell’amore all’intera Inghilterra.
E con questo si conclude il romanticissimo quadretto familiare della tipica famiglia inglese media, ma prima che vi lasciate andare in erronee considerazione personali sul valore che questi adorabili personaggi meritano, lasciate che spezzi una lancia in favore dell’inglese medio, perché sebbene da questa descrizione si potrebbe erroneamente evincere che l’inglese medio sia pronunciato spontaneamente verso atteggiamenti di facili costumi, leggermente disinteressato ad argomenti ad elevato contenuto artistico ed anche tendenzialmente deviante dal dialogo in generale, non si puó negare che possieda i tratti innegabili di “quello che sa quello che vuole”, non a caso ha mandato a cagare il Vaticano giá 500 anni fa quando Enrico VIII volendosi divorziare e ricevendo il secco NO da Roma non ci pensó due volte a mettere in piedi la sua Chiesa Anglicana, rispondendo persino alla scomunica di Papa Clemente con il gesto dell’ombrello (Io giá per questo gli inglesi li adoro). La Church of England ha oggi i propri vescovi, permette alla donna di dire messa e tenere prediche, non ascolta una singola parola del Papa e riconosce come capo della chiesa la Regina (che la domenica non dice messa ma sta a casa sua a giocare con il Nintendo Wii), ed infine non riconosce il valore del celibato (se non si era capito).
Insomma, a questo punto sarebbe anche interessante far incontrare la babbiona e Nazinger per una romantica cenetta a lume di candela, secondo me sarebbe amore a prima vista.
Io l’ho pure sposato un inglese! Ma lui non e’ medio!!!
Le classi in Inghilterra sono undici:
L’Underclass: un milione circa di individui senza casa, senza lavoro, senza salute che chiedono l’elemosina e se gli parli troppo vicino ti becchi la tubercolosi.
La Working Class che si suddivide in Lower, Middle, Upper;
La Middle Class che si suddivide in Lower-Middle, Middle-Middle, Upper Middle;
L’Upper Class che si suddivide in Lower-Upper, Middle Upper, Upper-Upper;
La Royal Class: qualche migliaio di individui che vive di rendite latifondistiche, passa il tempo a farsi le corna con molta discrezione ed e’ democraticamente rappresentata, per diritto ereditario, nella Camera Alta, volgarmente chiamata: House of Lords.
Tutte le classi hanno una venerazione per gli eccessi alcolici e praticano lo sport dell’alcolismo piu’ o meno cronico grazie a birre irlandesi di eccellente qualita’ che pero’ bevono sempre in eccesso azzerandone i gradevolissimni effetti euforici per lasciar spazio ad istinti quasi sempre violenti e razzisti dietro i quali nascondono la loro frustrazione sessuale.
Per sapere quanto sono razzisti l’alcol e’ di grande aiuto: provate ad ubriacarvi con loro e vedrete cosa salta fuori.
Non capirete mai, pero’, per quali ragioni siano cosi nazionalisti: guardate cosa si sono lasciati dietro con l’Impero e capirete perche’ il mondo oggi e’ cosi turbolento.
Hanno avuto, e’ vero, uno straordinario periodo: quello della rivoluzione industriale e dei grandi progressi tecno-scientifici: ma dietro ci sono state immense sofferenze che hanno costretto Carl Marx a scrivere un libro che se non l’avesse scritto non avremmo dovuto sopportare gente come Lenin, Stalin, Mao, Castro, Bertinotti e Diliberto.
E non dimentichiamo gli schiavi, lo zucchero e il cotone, perche’ ci fanno ricordare la razza da cui e’ discesa quella santa di Lady Diana Spencer, colei che e’ venerata in tutto il mondo perche’ protegge contro le corna.
E la cosa piu’ divertente di vivere in Inghilterra e’ sapere
che gli Inglesi pensano sempre:
“Se qui le cose fanno cosi schifo, figuriamoci all’estero!”
Pero’ sono bravi: sono multiculturalissimi: passano il tempo a chiedersi:
“Chi siamo? Qual’e’ la nostra identita’?”
Olut: e vogliamo parlare dell’idea di “guest ale”? Quando mi hanno raccontato (magari è una palla, io mi fido) che ci sono leggi antimonopolio per la birra che risalgono ai tempi di Elisabetta I, mi son quasi commossa.
Continuo a preferire l’inglese medio (anche se quello che hai descritto, come già notato, è l’inglese medio working class) all’italiano medio. Almeno è ruspante. L’italiano medio è vivace come un manichino.
Il Doctor Who è una gran serie, anyway: fantascienza cupissima per famiglie. E David Tennant (il Dottore del titolo) è pure un gran bel fanciullo.
oby, o sennò potevi pure mandarmi a quel paese per essere individuo eccessivamente “fussy” riguardo alla birra 😉
descrizione azzecatissima dell’inglese medio..e non scordiamoci le urla quando camminano il venerdi’ sera in gruppo
olut: Ah si? :damn Come vedi, la birra non è la mia specialità..non mi piace proprio 😀 Però ti so elencare tutti i drink con base di vodka se vuoi 😛
VdB: Se puoi scegliere, suggerirei di non venire in inverno 😕
tytania: beh come vedi il sozzume è un po parte della cultura..leggevo sulla bbc che un inglese su 5 cambia le mutande una volta al mese :pig
bel post, mi ha fatto ridere perchè a me gli inglesi non è che siano così…simpatici. diciamo che ho un rapporto conflittuale, ecco. certo che sozzi sono sozzi.
Ritorno a leggerti molto volentieri, mi sono divertito leggendo questo post.
Per la serie, evviva l’Inghilterra.
PS: io, prima dei 25 anni (ne ho 22) devo necessariamente venire per almeno 2 settimane in Inghilterra… di cui minimo una a Londra.
ops Oby!
Strongbow is a cider not a beer 😉
Polixenia: Intendi prima o dopo avermi radiato dalle dogane britanniche? 😀
Lori: Eh eh ma certo! Tu dammi il LA ed io canterò per te :d
Laura: Beh, vedi, dunque, diciamo che…per l’alcool non ci siamo lontani :S
Darius: Beh vedi, ironizzo su quello che vedo intorno a me ogni giorno, certo aggiungendo quel pizzico di enfasi, ma alla fine sono gli inglesi che adoro..come posso non farlo quando leggo sulla bbc “statisticamente un inglese beve 10 volte il quantitativo di alcool di un’italiano di un weekend” e dopo averlo detto ad un mio collega mi sento rispondere “beh e cosa aspettate a recuperare!” ():)
Franca: Poveracci, ricorda inoltre che qua nei paesi del nord piove un giorno sì ed uno anche, il pub è quello che tiene il morale alto :damn
Emi: anche tu vivi a Little Britain :lol
Maurizio: Anche questo è vero, vestirsi da donna sembra un rito per esorcizzare il demonio. Se lo fai per le strade del centro poi sembra valere doppio…. :mhh
Per quanto riguarda l’aumento di italiani medi sul blog: Non credo dopo la recente operazione di “disinfestazione” :cow
Giuy: E’ solo par condicio.. :rose
Olut: Le birre che io vedo più “ricercate” sono la guinness, la strongbow, la red stripe. Però quando esco a pranzo con i miei colleghi (inglesi) la Guinness se ne va a go-go…la bevono tutti.. Cmq a prescindere da questo, credo che per il post in questione che è dedicato ad italiani, tra tutte le birre la Guiness resta il marchio più riconoscibile 😀
Del football l’ho detto no? Che l’inglese passa il resto della vita guardando le partite del Manchester..a parte che non ho citato l’odio incancellabile tra chi segue il Manchester e chi segue l’Arsenal..bisognerà aggiungere un post su questa cosa…
Anche io adoro gli inglesi, perchè anche se non so un cazzo di calcio, non so un cazzo del doctor who, e detesto la birra (che sostituisco con superalcolici) mi sono amici comunque, e troviamo sempre mille argomenti di cui parlare :love
Bel post, come del resto è la media di quelli che trovo qui.
temo di non essere daccordo su un paio di dettagli.
La Guinness è una birra irlandese e qui la bevono prevalentemente gli irlandesi.
Quindi, o il 90 percento degli inglesi medi che tu hai visto erano irlandesi, o gli inglesi bevono prevalentemente guinness.
La seconda ipotesi è assai remota.
Dico questo perchè qui in Inghilterra si producono le migliori birre del mondo e queste non sono accessibili non solo all’italiota medio (lontano anni luce) ma probabilmente anche al continentale medio.
Le bitter sono birre servite a temperatura di cantina, sanza gas. Beveraggi che agli ignoranti possono sembrare velenosi ma sono nettari divini.
Poi hai dimenticato un’altra parte importante dell’inglese medio (lo dico perchè spartisco questa pasione con loro) che è il football. Ma il soggetto abbisognerebbe di una più approfondita disquisizione che magari facciamo in altra sede.
Io amo gli inglesi e loro amano me perchè possiamo passare ore condividendo le nostre comuni passioni: il football e la birra
dopo i vari post sugli italiani, mi sembra giusto criticare unpo’ anche gli altri 😀 Bel post.
Metto questa faccina anche se non c’entra niente, ma mi piace tnto :S
Grande Oby. Grande l’ho letto tutto tipo telecronaca mozzafiato di Galeazzi all’oro olimpico degli Abbagnale. “Parteza violentiiissima 42 colpi degli abbagnale.. 40 gli inglesi” “vola labbarkazzurra”.. a parte gli scherzi è tutto vero. la cosa che mi ha sempre incuriosito maggiormente è che oltre a divertirsi naufragandosi nella birra e sprofondando nel prorio divano poi almeno una volta nella vita si vestono da donna. oppure fanno un pellegrinaggio al tempio dello show travestito inglese le.. ““Funny Girls”, perchè a quanto pare la loro comicità non può prescindere dall’indossare un reggiseno bello pieno di gomma piuma. (per curiosità cercati su youtube “funny girls blackpool” )
P.S.: con questo post vedrai quanti fieri italiani medi ti visiteranno e diranno.. eh vedi!! siamo meglio noi… inglish sciiit… ui are de best ciampions ov de uorld. tuttizzittieaccasa… e roba così..
Gasp! Abito a Londra e non me n’ero mai accorta! 😛
A parte per la loro chiesa che è sicuramente migliore della nostra (anche se in fondo non che è sia così difficile), devo dire che in tutta onestà gli inglesi non sono il popolo che mi piace di più.
Però, adesso che conosco le loro tristi vicissitudini infantili, un pochino li giustifico…
Ahimé, quanto, quanto ci hai azzeccato! In effetti, anche una breve permanenza a Londra come la mia salta agli occhi che il passatempo preferito dell’inglese medio, almeno in età ancora giovanile, sia il binge drinking. E le sue “derive” violente? Andavo spesso nei locali di Muswell Hill (io purtroppo ero aqquartierato a Wood Green!), e nei week-end comparivano, anche in quelli più tranquilli, dei bouncers più o meno professionali.
Sulla BBC poi ho visto le conseguenze a livello sanitario, poichè anche se “ben addestrati” neppure gli inglesi hanno il fegato in titanio: negli ultimi 10 anni i ricoveri per coma etilico sono aumentati di circa 5 volte.
Circa Little Britain: che dolce Vicky Pollar, nevvero? Fin troppo plausibile, temo… (grazie ad youtube mi sono visto qualche puntata anche in Italia).
Ti dirò: è stato un brusco risveglio, l’immagine personale che mi ero fatto dell’Inghilterra, e di Londra in particolare, oscillava tra gli anni ’50 e i ’70. Eppure, anche così ha un suo fascino…
Un paio d’anni fa lessi “Dio ci salvi dagli Inglesi… o no?”, di Antonio Caprarica, e mi pare che dia un quadro intelligente e preciso “of the contemporary british society”. Con i limiti del caso, ovvio. Ma il quadro che hai fatto tu della meglio gioventù d’Albione, devo dire, è più vivido e diretto…
😀 che gente…
Non diventerai mica così! :S
tu sei un mitooooooooo!!!!!!
comunque la sezione dell’inglese medio richiede ancora un sacco di post, e spero davvero che ci delizierai ancora con le vicende di hoodies & co che mangiano patatine e bevono redbull per colazione…
Senza dimenticare che l’inglese medio si divide in tre categorie: l’inglese medio working class – che hai descritto benissimo – , l’inglese medio middle/upper class – gli stokebrokers della city che vivono a Fulham, per intenderci- e l’inglese medio upper class – ovvero quello super posh e tradizionalista!!!! (Io ne avevo parlato un po’ in questo post http://blossom80.splinder.com/post/11763975)
Per cui, deliziaci ancora pls, perchè io sono ancora qui che mi rotolo dal ridere pensando alla regina che gioca con il Nintendo Wii e fa il gesto dell’ombrello a Nazinger 😛
mondiale! ahahahahahaah! questo va tradotto e spedito subito ai giornali inglesi ahahahahahaa
io scommetto quello che vuoi che lo pubblicano! :lol