Arrivi e partenze

Ho trascorso lo scorso weekend in Italia, nella rustica cittadina alle porte di Bergamo che mi ha fatto da casa per 25 anni e che .. (tanto per cominciare il post con quel tono di ottimismo in piú) non é praticamente cambiata per niente da allora.
Ma a parte constatazioni varie sugli aspetti infrastrutturali della mia cittadina, la cosa piú interessante di tutte é stata notare che nonostante non fosse stato annunciato da me, nessuno dei miei parenti o amici ha pensato per un solo istante che mi sarei poi fatto rivedere per Natale, per tutti quanti la mia presenza a Novembre non ha fatto altro che escludere ogni successivo rientro per il resto del 2008 (mi é addirittura arrivato un regalo di compleanno in anticipo) poiché si sa: se io passo troppe ore a Bergamo mi sciolgo al sole come la strega del Mago di Oz.
Avevano tutti ovviamente ragione: sono tornato a Novembre perché questo Natale lo passeró a Roma, mentre incerti carichi lavorativi mi spingeranno probabilmente a passare il capodanno a Londra. Il mio rientro é stato quindi per loro ancora una volta un evento da cogliere al volo o perdere per mesi e l’hanno preso tutti al volo, e questo secondo me é un bene perché forse significa che le idee stanno cambiando. C’é anche da dire che il poco tempo che mi concedo in Italia tra distanze di tempo cosí grandi livella i cattivi sentimenti ed esalta la gioia del celebrare qualcosa che dura un weekend e se ne va, piuttosto del portare rancori per futili congetture come il “vai piú volentieri a Roma che a Bergamo” o il piú celebrato “non ti fai sentire mai”.
Si puó dire che lo stesso ragionamente valga anche per me.
Reitero l’idea che é giusto che io abbia il diritto di portare avanti la mia vita come voglio e che non é giusto che una persona che vive bene la proria vita possa per questo motivo sentirsi libera di imporre arrogantemente il proprio modello sugli altri, purtroppo a quanto pare ci sono ancora quelli che si ostinano a voler aderire a questa seconda idea, ma nei loro riguardi ho deciso di adottare un nuovo fantastico approccio: aspetteró tranquillamente che crepino (che nella maggior parte dei casi non manca poi molto). Lo so, é un approccio molto Zen, ne vado molto fiero, dovrebbero farlo molte piú persone perché aiuta a capire che investendo correttamente il proprio tempo si puó fare molto molto di piú per la propria crescita personale. Ad esempio, se per ogni discussione inutile che ho tenuto nella mia vita avesso visitato il sito di Ryanair, oggi parlerei almeno tre lingue un piú.
Ma torniamo al mio rientro in Italia. In campo amicizia ho notato come il rapporto con i miei amici di vecchia data si sia evoluto da una infantile forma di possesso del tempo libero reciproco in una piú matura forma di adulto rispetto che si accontenta del sapere che l’altro é felice e rispetta le sue scelte, e questo secondo me é il vero volersi bene, come fanno le persone adulte.
Nel campo familiare ho notato con piacere che finalmente anche i miei parenti piú coriacei hanno finalmente accettato il fatto che a Londra sto vivendo una vita dignitosa e non un’avventura di svago, e come conseguenza di ció c’é finalmente rispetto ed appoggio e la consapevolezza che ogni volta che rimetto piede in Italia lo sará soltanto per poi ripartire a breve, cosa che alimenta nei loro occhi sincera felicitá nel rivedermi invece della precedente rabbia per non vedermi tornare per sempre. Certo demoralizza un po’ pensare che ci sono voluti due interi anni prima che la totalitá (o quasi) miei conoscenti potesse capire e poi accettare, ma ora che le acque sono calme io stesso mi sento in pace con me stesso al punto da sentirmi persino meno in astio verso tutti questi ragionamenti tipicamente da italiano medio, e nel frattempo divento pronto a concentrare il mio tempo su nuovi eccitanti sogni che senza paura lentamente tramuto in progetti.
Non mi potrei dopotutto fermare qui, no?
Questa nuova vita londinese é mia, certo, me la sono costruita io, me la merito e ne sono anche fiero. E’ vero che me la posso godere fino a quando voglio e nessuno me lo impedirebbe, ma é anche vero che non sarei arrivato fino a qui se non avessi avuto il coraggio e la follia di mettermi in gioco completamente. Per questo motivo so che posso farlo nuovamente, anzi, sento il bisogno di farlo ancora. Per ricordarmi chi sono, per essere nuovamente fiero di me stesso, per dimostrarmi che ne sono ancora capace, che non ho paura di perdere tutto e di ricominciare da capo né ho il bisogno di attaccarmi con le unghie e con i denti ad un lavoro in banca soltanto perché é “un lavoro in banca”. Questo é tutto quello che sono io, e tutto quello che mi serve per avere quello che voglio é dentro di me, non c’é proprio nulla da perdere…
Non posso per il momento dire niente piú di questo, un blog pubblico é certamente l’ultima spiaggia per certi tipi di annunci, soltanto ora per cortesia non fate gli italiani medi e ditemi che siete tutti contenti per me.

14 comments to Arrivi e partenze

  • Ehi, sei di Bergamo?! io ci sto facendo un corso in questi mesi.. che coincidenza!

    p.s: per quanto riguarda il tax refund, dovrebbe arrivare a breve.. i documenti sono stati accettati dalla società di intermediazione!

  • stefano

    :clown ciao,sono stefano,. ma come te la passi bene!!
    😀 non hai mantenuto la promessa a quello che vive con me senza capelli!!
    mi sa che ci tenava tanto.
    un salutone da tutti noi!

  • Caro Oby
    Condivido pienamente e soprattutto ti capisco al 200%
    Sono 5 anni che vivo a Parigi e malgrado sia andato via da casa dei miei a 18 anni per motivi prima di studio e poi di lavoro, solo dopo questo enorme lasso di tempo ho capito che i miei hanno capito…
    Gli amici poi penso che quelli d’innfanzia me li sono lasciati alle spalle…ognuno ha preso la sua strada ed in realtà ho smesso di credere di poter ancora dividere con loro il mio tempo e magari aspettarsi che loro siano contenti di rivederti…
    Allora quando torno giu in Italia non lo facciio pensando di far piacere a qualcuno in particolare…mi dico fa piacere a me stesso…

    A presto

  • Già, è proprio così.
    Tutto quello che ci si lascia dietro e torna per poche ore
    pare così esotico…

  • Oby

    Grazie, di cuore, a tutti! Alcuni di voi prima o poi li ringrazieró privatamente con la solita cena spettacolare nell’appartamento londinese piú amato dai giapponesi, per gli altri .. prima o poi dovrete pur mettere piede a Londra 😉
    @ Fausto: Ti ho risposto via mail

  • bel sito, complimenti…

  • Comprendere le persone è difficile, anche se lo capiscono in pochi. Le cose costruite nella vita sono importanti, l’affetto dei più cari(e meno cari (: ) non deve condizionarci.

  • Due anni per accetare la tua decisione accipicchia!
    Comunque sei un grande, io non avrei avuto gli attributi che hai avuto tu.

  • Ovvio che ognuno sia libero di vivere la propria vita.
    Ciò però non significa che alcune scelte possano far soffrire altre persone. E se ci hanno messo solo due anni a superare il distacco, sono stati bravi…

  • oh bè, fai quel che vuoi, ma continua a raccontarcelo!

  • una comunicazione e una curiosità: 1. ) ho linkato il tuo blog al mio (spero non ti dia fastidio, non ci conosciamo ma mi piace molto seguirti nelle tue avventure londinesi) 2. ) ma di dove sei? qual’è la cittadina alle porte di bergamo? io sono (o meglio ero…) di crema… hai presente?
    ciao
    f

  • Nessuno dovrebbe avere la presunzione di sapere cosa è meglio x un’altra persona, ognuno decide cosa è meglio per sè e per la propria vita.
    Sono fortunata ad essere tua amica (e socia 😛 ), sei una grande persona e io ti voglio un bene dell’anima, per questo sto bene se tu sei felice e se realizzi i tuoi sogni, io ti sosterrò sempre e sarò sempre qui per te ogni volta che ne avrai bisogno.
    E’ stato bello averti qui questo week-end, spero di aver fatto abbastanza per farti passare un week-end piacevole.
    A presto! 😉

  • Per chi diceva che per cambiare l’italia serve rimanerci: ecco un esempio di come e’ possibile trasformare e ispirare le persone proprio andandosene.
    Pure io l’ho visto con la mia famiglia, che proprio con la mia partenza si e’ ricordata di essere una famiglia, e che attraverso i miei racconti ha aperto un po’ anche i suoi orizzonti.

    Sono cosi fiera di esserti amica.
    Non saprei immaginare una Londra senza di te, ma nemmeno una vita…immagina quello che prova una madre quando vede il figlio spiccare il volo, e ne e’ orgogliosa e le scoppia il petto per la felicita’ di vederlo lassu, dove si merita di essere, e allo stesso tempo piange, perche’ sa che non sara’ mai piu come prima…ecco, io provo una cosa simile…
    ad ogni modo, sai che io ti sosterro’ in ogni scelta, almeno fino a che continuerai a seguire i tuoi sogni…un abbraccio enorme