E’ bello che anche il Corriere ogni tanto scrive i suoi articoli pensando all’italiano medio e sente il bisogno di presentare il fatto che esiste un dibattito tra chi sostiene che gli italiani siano un popolo di ignoranti e chi (ma chi?) sostiene che siano invece un popolo di istruiti. E’ bello perché prima ancora che ognuno noi si schieri, soltanto per il fatto che il dibattito esiste e che a quanto dice il Corriere “é molto forte”, c’é da convenire che questo prova che qualcosa di cui parlare ci sia. Poi lasciamo perdere il fatto che il Corriere tira acqua al suo mulino (visto che la fantomatica discussione é casualmente moderata dal loro giornalista medio Beppe Severgnini), io mi domando chi la porta invece avanti questa “forte discussione” dato che chi é ignorante non vedo a cosa partecipi dato che probabilmente “ignora” il problema, e sono semmai gli istruiti quelli che piú frequentemente si rendono conto di essere ignoranti. Assumiamo che ci deve essere qualcuno che si ritiene istruito e crede che a fargli compagnia ci siano la maggior parte dei connazionali. Ebbene mi piacerebbe sapere in base a cosa lo sostiene? Forse in base ai numerosi esempi eccellenti di studiosi italiani che puntualmente vivono all’estero, o si convince in qualche modo della non attendibilitá delle purtroppo sempre piú deprimenti statistiche della comunitá europea? O forse si incolpa il sistema, si incolpano le istruzioni, si incolpa la scuola, si incolpano i genitori e poi il benessere, e poi gli amici e gli amici degli amici?
E’ vero ed innegabile che le statistiche europee definiscono la nostra scuola un parcheggio per mentecatti, ma la veritá che mai viene detta é che la mancanza di istruzione non significa necessariamente stupiditá. L’opposto di istruzione é ignoranza, ma l’opposto di intelligenza é stupiditá, che é dove secondo me il problema risiede. Io personalmente con gli anni ho imparato a distinguere la differenza tra l’ignoranza cronica e la mancanza di istruzione, forse perché ho conosciuto persone senza istruzione molto piú intelligenti di grandi acculturati che arrogantemente consideravano la propria cultura intelligenza. Certo se una persona é intelligente accade anche che di solito la cultura la brama, la cerca, e con gli anni assorbe le esperienze di vita come una spugna diventando piú “sveglio”, non ha bisogno di andare ad Oxford per imparare le lezioni di vita, gli basta fare sue cose: sbagliare con umiltá, e tentare con entusiasmo.
Il problema alla base dell’italiano medio non é quindi soltanto la mancanza di istruzione e non é quindi un problema di ignoranza come piace tanto chiamarla nelle statistiche europee: il problema é proprio l’apatia, il disinteresse, questa carenza di senso di empatia per il mondo. L’ignoranza é una condizione che si cura con l’istruzione, ma la stupiditá non si cura perché perché non c’é interesse ad essere curati, niente ti fa provare stimoli, non hai interessi, e non te ne frega niente né di avere gli uni né di avere gli altri.
L’italiano medio non é ignorante in quanto mancante di istruzione: l’italiano medio é ignorante in quanto mancante di interesse per cercare l’istruzione ed uscire quindi dalla sua situazione di ignorante. E’ lui l’artefice di questa italietta media, é lui quello che quando alla tv sente un neologismo non si questiona sul suo significato (tantomeno sul termine neologismo che non sa cosa vuole dire), quello che vota in base alla faccia del candidato che ispira piú fiducia, quello che l’Italia é in recessione ma per fortuna abbiamo il Grande Fratello, quello che si beve le notizie della tv come l’acqua della fonte di Santo Stefano, quello che il telegiornale preferito é Studio Aperto e il sito di notizie preferito é il tgcom, quello che la rivoluzione di internet esiste per andare su facebook ed aggiungersi al gruppo “Viva la foca e che dio la benedoca”, quello che tanto l’Italia é ricca anche se si evadono le tasse, quello che gli extracomunitari sono la piaga dall’Italia ma versa un miliardo di euro l’anno ad uno stato di extracomunitari che di ritorno ci insegna come comportarci con i nostri connazionali. Per questo il sistema scolastico italiano é un colabrodo, per semplice riflesso, perché l’Italia stessa é una barca che affonda, perché l’italiano non é in grado di riprendersi in mano il proprio paese né di capire quanto intorno al particolare problema scolastico effettivamente c’é. Non é nemmeno in grado di capire quello che vuole essere, figuriamoci difendere le proprie idee con tanto di motivazione giustificata. A chi non é italiano medio non restano che 3 scelte: urlare in un coro di stonati, zittirsi, o abbandonare il coro. Un’Italia media per italiani medi insomma.
Bellaaaaaa!!! ciaoooooooooooooooooooooooo ciaoooooooooooooo bella cmq c vediamo alla prossima :lol :lol
Bel blog, accidenti! E, dopo aver letto questo post e i relativi commenti, sento il bisogno di dire la mia.
Fino a poco tempo fa, pensavo che il cancro dell’Italia fossero i politici, primo fra tutti l’attuale presidente del consiglio. Ma poi ho capito che questo non è esatto: la casta politica non è che uno dei sottoprodotti di un modo di pensare, di una cultura nazionale, che accomuna (quasi) tutti, a qualsiasi livello, dalla segretari dell’ufficio postale al direttore della testata giornalistica, nei paesini come nella metropoli; c’è corruzione e disinteresse e tendenza a non assumersi mai le proprie responsabilità. Quindi, se fino a poco tempo fa credevo che il cancro dell’Italia fosse la politica, ora ho capito che il cancro dell’Italia sono gli italiani.
A proposito dell’istruzione, io non posso dire di conoscere i sistemi scolastici ed i risultati degli altri paesi europei; però, essendo fisico, posso notare che per quanto riguarda la fisica pare che l’università italiana prepari decisamente meglio di molte altre. Anch’io ho l’impressione che all’estero (in europa e negli usa, almeno) si richieda meno. E d’altra parte questo mi porta a ciò che volevo dire: gli italiani non sono mai medi; la maggioranza è marcia, ed una minoranza è eccelsa. Come si diceva, la maggioranza è apatica (non è che uno studia la matematica e poi dice “la matematica è difficile, non la capisco”, ma piuttosto prima dice “la matematica è difficile, non la capisco” e quindi non la studia); una minoranza sfrutta gli strumenti dati dalla scuola e dall’università per approfondire e farsi una cultura.
Invece volevo sentire delle opinioni dagli italiani che stanno all’estero (ed hanno così modo di confrontare) su come vanno le cose fuori dall’Italia. Voglio dire: sicuramente in Inghilterra una persona come Berlusconi non verrebbe mai eletta, e sappiamo che la corruzione non è il principale problema degli inglesi. Però ci sono dei tratti caratteristici della cultura nazionale inglese che mi spaventano non poco: per esempio, ho notato che – in prossimità delle strisce pedonali – mi posso anche lanciare in mezzo alla strada, ed il conducente dell’auto in arrivo inchioderà, anche a costo di provocare un tamponamento; al contrario, se per errore attraverso dove non ci sono strisce, le auto non accennano minimamente a fermarsi, anche se è chiaro che io sono soprapensiero e non ho fatto caso che sto rischiando la vita ed è colpa mia.
Quel che voglio dire con questo esempio è che mi pare che gli inglesi (per la verità io conosco solo Londra, quindi mi limito a dire “i londinesi”) non rispettino le leggi perchè concordano che attraverso esse tutti stiamo meglio, perchè cioè credono in esse, ma le rispettino piuttosto per una specie di imperativo morale, come dei computer: SE sulle strisce il pedone ha la precedenza, ALLORA io autista MUST stop; SE senza strisce l’auto ha la precendenza, ALLORA io autista vado dritto, e se il pedone muore è colpa sua: io ho fatto il mio dovere.
Insomma, vedo molto poco cervello (oltre che molta poca solidarietà) in tutto questo.
Penso al caso italiano: sia che le strisce ci siano sia che non ci siano, l’autista inchioda e si mette a strombazzare e a insultare il pedone ed il mondo. Però inchioda.
@blossom: hai ragione, ma la cultura generale non è fine a se stessa. E’ un modo per far crescere la mente. Però fa anche figo saper dire velocemente i 7 re di roma, anche se oggi basta una query al volo su google. Io in Canada i professori li dovevo indirizzare con “sir” 🙂
@buu: è vero, i programmi scolastici all’estero a volte fanno pena, ma a volte mi chiedo anche a cosa serve avere un malloppo di conoscenza quando poi a)non conosco nessuno che tra elementari, medie e superiori sia arrivato a coprire in modo esauriente il periodo dal dopoguerra ai giorni nostri, che se vogliamo è anche quello che ci riguarda di piu. Senza nulla togliere a greci, romani e napoleone, ma perchè sapere in dettaglio nomi cazzi e mazzi di ogni moglie di ogni re di ogni microregno, quando io tutt’ora non so ancora cos’è successo tra il 1950 e il 1990?? b) uscita dall’università una persona non ha nemmeno idea di come fare una fotocopia, quando i nostri coetanei in altre nazioni producono spreadsheet in excel e presentazioni in powepoint come barzellette, e hanno un livello di intraprendenza e spirito di iniziativa che il Dott. Avv. Prof. nostrano fresco e fregiato di titolo si sogna??
Il problema non sta nel sistema, o nei programmi, sta nelle persone e nelle priorità e i valori che ritengono importanti. Basti pensare che io qui a Londra i professori li chiamo per nome proprio, e la qualifica di Dottore ce l’ha solo uno che si è fatto un dottorato, non un pivellino dopo tre anni di esami piu uno di erasmus e uno fuori corso!!
Anche io credo che apatia e stupidità siano due cose ben diverse. E credo che la scuola italiana sia proprio una “scuola di apatia”… 🙁
Il messaggio che passa nelle scuole straniere con vicende come quella di Kim Peek (il vero “Rain Man”) è: “Anche se se sei autistico, se hai un qualsiasi talento, puoi finire a lavorare alla NASA”.
Il messaggio che passa in Italia è: “Anche se sei un genio il talento e l’impegno non servono. Tanto finisci a spalare la neve comunque…”.
E in seconda elementare ti è già passata la voglia di vivere, tra il lassismo dei professori e quello della società italiana in generale… 🙁
Insomma, le scuole straniere, specie americane, insegnano l’entusiasmo. Le nostre insegnano a cantare “Finchè la barca vaaaa”….
Io ho vissuto tanti anni fa in Canada, frequentando l’ultimo anno di high school. Ricordo che al loro ultimo anno seguivo un programma che, in Italia, avevo completato al secondo anno di ITIS. Oltretutto la cultura generale media era ad un livello veramente basso, secondo gli standard a cui ero abituato io. Sicuramente in gran parte sarà dipeso dagli insegnanti, però non mi posso proprio lamentare della scuola italiana. Magari poi con gli anni è peggiorata. Per il resto… ho capito che odi l’Italia ma basta infierire, tutti i posti hanno lati negativi e lati positivi =P
Ma guarda te, uno si distrae un attimo e si ritrova un flame nella pagina dei commenti :rose
Devo dire che da un lato ho capito da dove é uscito quel senso di accostamento tra apatia e stupiditá che ha notato Darkstalker, dato che é vero che la differenza é molta ma la linea pare molto sottile a chi osserva. Questo alza giustamente la riflessione se gli italiani medi siano proprio stupidi o invece piú che altro apatici (diciamo “anestetizzati”).
Comunque i vostri commenti analizzano la situazione talmente bene da poter tranquillamente sostituire il mio post originale! Dato che siamo in aria di confidenze e sfoghi aggiungo un ulteriore spunto di paragone/riflessione inerente al campo (dis)informazione: ho notato che mentre in Inghilterra il tipico articolo sul sito della BBC che fa la notizia “da colonna laterale” puó essere quello di Arianne Sherine e della battaglia per la pubblicitá laica sui bus, nel nostro Corriere gli articoli da colonna laterale (ma purtroppo diciamo anche centrale) sono quelli inerenti a modelli “soliti noti” quali vips, calciatori e tettonenelle loro vite quotidiane, cioé da noi NON é la notizia che crea un personaggio ma é il personaggio che fa la notizia. Questo lo accetterei se decidessimo di tracciare una linea tra informazione seria e il gossip, ma in Italia la linea non esiste. Lo testimonia la pagina del corriere che decanta come articolo piú letto del mese “la maggiorata del grande fratello”.. e i click sull’articolo non sono influenzati perché la classifica non appare finché non si clicca almeno un articolo in precedenza. Questo prova che a paritá di disponibilitá di notizie l’italiano cerca prima quella (diciamola gentilmente) “non impegnativa per il cervello”. Inoltre i nostri personaggi stessi si riciclano tra loro (come i nostri politici) finendo sulle pagine dei giornali presentati come amanti dell’attore o calciatore o politico.. insomma alla fin fine sempre raccomandati, e agli italiani medi piace cosí.
Che combinazione, appena ho aperto i newsgroup ho letto questo (scusa Oby ma ti faccio lavorare un po’):
Moltissimi i pericoli.
Ma di una cosa sono certo:
il male peggiore è l’indifferenza.
Il contrario dell’amore non è l’odio, ma l’indifferenza;
il contrario della vita non è la morte, ma l’indifferenza;
il contrario dell’intelligenza non è la stupidità, ma l’indifferenza.
E’ contro di essa che bisogna combattere con tutte le proprie forze.
E per farlo un’arma esiste: l’educazione.
Bisogna praticarla, diffonderla,condividerla, esercitarla sempre e dovunque.
Non arrendersi mai ”
Elie Wiesel,
Premio Nobel per la pace, 1986
Ahah grandi mi avete letteralmente massacrato 😀 😛
Ok perdonatemi, rileggendo il post effettivamente pare il solito “piove governo ladro”, figuriamoci io sono convinto che il miglior governo eè quello che governa di meno (ndThomas Jefferson) vorrei quindi puntualizzare.
Ok la mia voleva essere un analisi del passato e capire il motivo per cui ci troviamo in questa situazione e vedere se ci possono essere spazi di miglioramento, dato che le cose che avete detto le ho ripetute migliaia di volte ad amici e parenti a suo tempo avendo visto lo schifo anche nelle piccole realtà comunali.
Ordunque, la mia frase finale riguardava il fatto che noi italiani nella storia siamo sempre stati servili e accondiscenti verso il potente di turno e la nostra societa’ era prettamente patriarcale fino a 50 anni fa.
Dobbiamo farcene una colpa se prima funzionava e ora no? Non credo.
L’unica cosa di cui sono sicuro è che ci vorrà ancora tempo prima di liberarsene..
Purtroppo la nostra vera “maledizione” o se preferite ingenuità sta nella poca lungimiranza e soprattutto nella nostra attitudine a dimenticare il passato.
Senza ricordare i nostri errori precedenti difficilmente potremo porre soluzione e infatti i risultati si vedono oggi.
Ovviamente davo per scontato che un governo sia lo specchio del proprio popolo. anzi ogni popolo ha i politici che si merita, ma parto dal presupposto che non tutti abbiano iniziativa come blossom e quindi vadano educati.
Noi italiani siamo civilmente educati? Ovviamente no, il nostro pregio (che poi è anche il nostro peggior difetto) è l’eccessiva individualità. Avete mai sentito qualcuno dire “se ruba lui allora rubo anche io”? Certamente si. Qual’e’ l’unico strumento di educazione di cui disponiamp? La scuola…..che è per la maggior parte pubblica. Vi risulta di aver mai avuto un governo veramente democratico? Col senno di poi io dico di no, e nelle nostre condizioni attuali non possiamo permetterci di fare affidamento all’istituzione che in teoria dovrebbe dettare le linee guida della nostra vita. Ergo siamo uno stato al limite del totalitarismo è normale quindi che la gente capra faccia comodo.
Blossom: sei fortunata, io non ho meta’ del fegato che hai tu, cmq come dicevi prima non tutti hanno lo stesso spirito, quindi per il restante cosa si puo’ fare? Educarli ovviamente, il problema e’ che i modelli di vita proposti non vengono dal cielo ma vengono propinati magari dalle stesse persone che hanno in mano le redini del paese, vedi GF, Lucignolo e s******* varie (io personalmente ho imparato a usare la mia di testa).
Personalmente mi trovo un po’ desolato, è vero che ormai anche gli organi di informazione sono dei lacchè di stato e senza informazione ci possiamo far pigliare per i fondelli come niente quindi cerco di convincere tutte le persone che conosco a piantarla con queste boiate e iniziare a fare da soli.
Scusate ma a parole sono una capra 😛 quindi indicatemi le parti in cui sono poco chiaro.
cacchio scusate ho occupato tutta la pag!è che mi faccio prendere troppo da questi temi!!!
sorry! :shy
un piccolo furioso ps:
e dove sono i cittadini che dovrebbero vigilare sui politici?perchè quei pochi che denunciano vengono messi in condizione di tacere?dove sono tutti gli altri?quando capiranno tutti gli italiani che la politica siamo noi e che i politici sono nostri dipendenti,per quanto potenti?forse fa comodo avere il politico corrotto che poi ti sistema il figlio incapace in un posto di lavoro rinomato?
non ci lamentiamo dell’apatia e delle colpe dei politici per favore!
Da tempo seguo il blog perchè offre una miriade di spunti di riflessione. Complimenti ad Oby per la voglia di aggiornarlo e comunicare le sue esperienze da italiano disadattato.
Quanto all’ultimo post, aggiungo solo questo: gli italiani hanno un forte bisogno di sentirsi omologati, di appartenere a qualcosa, basta non sentirsi diversi. Ed è proprio questo il ‘grande male’ ripetto a tutti quanti i cittadini europei, la mancanza di una intentità condivisa dove basare la propria convivenza civile.
o dio,ho sempre pensato di essere una delle pochissime persone che ritiene assurdo lo stato in cui si trova la nostra popolazione, invece vengo qui e FINALMENTE trovo che qualcuno la pensa come me…
intanto il tema istruzione-intelligenza-stupidità-ignoranza è facilmente liquidabile…se si è intelligenti!e non voglio per forza dire che io lo sono però ogni tanto una botta d’autostima ci vuole! 😛
la mia esperienza mi dice che la maggior parte delle persone intelligenti non riconosce nella cultura uno strumento di abbellimento per la propria anima disturbata dal narcisismo.le persone intelligenti in genere si godono un libro come ci si può godere un panorama o la possibilità di meditare immobili per mezz’ora o la musica preferita.
ho litigato per ora con conoscenti convinti del fatto di essere intelligenti perchè la cultura aveva aperto la loro mente,mentre quella ad esempio di un portinaio non lo è(andate a parlare con un portinaio napoletano,n.d.r!).
se le persone con le quali parlo fossero intelligenti ad esempio,capirebbero che solo il fermento intellettuale di una persona emotivamente aperta può spingerti verso la cultura,non il contrario!non è la cultura che migliora,la cultura è una passione,non un mezzo!
c’è anche il problema opposto:la maggior parte delle persone con più di una laurea hanno completamente dimenticato il loro cuore e si sono nascoste e inaridite nei meandri della ragione e della conoscenza presa a prestito dalla cultura.non sono più se stessi,la loro intelligenza è morta,se devono riflettere su qualcosa lo fanno sulla base di quello che hanno imparato senza sperimentare nulla di nuovo.
veniamo al popolo italiano: il grande mistero dell’universo è nel popolo italiano!
devo ammettere che ogni tanto(ma proprio ogni tanto eh..)ho visto guizzi di terrificante genialità in alcune persone.ora arriva il però:la maggioranza della gente mi comincia a fare orrore!e non per una questione di istruzione o capacità comunicativa,nono,è proprio che mi fanno orrore per quello che sono.
qui entro nel discorso di Blossom:questo brulicare di gente vestita alla moda con mamma e papà al seguito a insegnare che non importa quello che fai,se stupri una donna,se picchi il compagno di banco,sei sempre il cocco di mammà e bisogna far di tutto per proteggerti!
questa “cultura” generale che porta all’ispessimento della loro già spessa stupidità,questo discutere delle cause di un problema invece che del problema o di come risolverlo…detesto tutto questo.
tutto mi sembra lento e vecchio,e chi si farebbe volentieri e con piacere il culo per migliorare le cose viene visto come un nemico che sconvolge il sonno pacifico del popolo.
è l’emozionalità delle persone ad essere “sbagliata”.
le persone sono tutte perse dentro la loro testa,nelle loro psicosi,nei loro percorsi prestabiliti e prevedibili.
nelle difese,nell’orgoglio…
mi sembrano tutti affetti da una gigantesca immaturità emotiva,tutti bambini: bambini nevrotici i bambini,bambini psicotici i genitori..
non so se nel resto del mondo le cose sono un pò diverse da come sembrano qui,so solo che qui la gente mi sembra immatura e totalmente incapace di rapportarsi.
ma poi mi chiedo cosa posso fare io per “migliorare un pò le cose?” e la risposta è niente,al massimo parlare invece di chiudermi..perchè ho scoperto una cosa: non solo la gente fa orrore a me,anche io faccio orrore alla gente per quello che penso e che rappresento ai loro occhi.
La mancanza di istruzione sicuramente contribuisce ad essere apatici, certo è che l’apatia è diventata innata nel popolo italiano.
Non sono d’accordo con DarkStalker sul motivo dell’apatia italiana. Troppo facile scaricare le colpe sui politici; certo, le hanno, ma rappresentano a specchio una grande fetta della popolazione italiana: penso per fare un esempio alle classiche imprese fatte di vecchi, dove il “padrone” è il manager anche se non ne è capace e un giovane prima di vedere una promozione deve aspettare i capelli grigi. E tra i giovani, penso a tutti i ragazzi che vedo con vestiti stragriffati e convinti che la moda sia uno dei valori della vita, e mi spiace dirlo, sembrano in bella maggioranza. Vedo anche i ragazzi che vanno in ferie con il trolley a Sharm e Ibiza, quando il mondo pullula di posti meravigliosi..come mai il fenomeno backpacking non esiste quasi in Italia? Infine, e qui cado sull’ovvio, il fatto che per uscire di casa uno si debba sposare, e altrimenti continui a vivere con i genitori ad oltranza mi pare indecente. E nn mi dite che non ce la si fa con gli stipendi: io ho lavorato in italia con stipendio da fame e vissuto perfettamente fuori casa, e non perchè ero lontana dai miei, in fatti i miei vivevano piu vicini al mio lavoro di me. Certo, era cazzuto a volte, dovevo condividere la casa, ma era anche meraviglioso sentirmi indipendente, e avere coinquilini mi ha aperto la mente. E conosco altri che lo fanno. Perchè sono la minoranza? Per cui, scusatemi ma dare la colpa dell’apatia al governo mi pare troppo semplice. Lottare è sempre un’opzione, seppur scomoda.
Per quanto riguarda ignoranza o meno, di certo il livello di istruzione conta, e di certo ci sono delle differenze tra vari livelli di istruzione e di certo una bella importanza ce l’hanno. Però, c’è da dire anche che ho conosciuto alcune tra le persone piu brillanti e culturalmente preparate proprio tra persone con meno opportunita, e alcune tra le piu ignoranti proprio tra laureandi, per cui ne deduco che alla fin fine, sia lo spirito che faccia la differenza, e non il livello o tipo di educazione.
Se uno vuole, impara e si fa strada. Certe persone nascono con questo spirito. Ma le altre, se hanno sempre tutto pronto, spesato, pulito, stirato e cucinato, e se dalla nascita hanno sempre due persone dietro a dir loro che sono i piu belli e bravi a prescindere, capirete anche voi, chi glielo fa fare di sbattersi??
Forse è quella la differenza tra noi e altri paesi in Europa. La comodità. Il taccuino di papà e le lasagne di mammà.
Infine, voglio anche aggiungere, che a mio avviso il sistema scolastico italiano non è cosi orribile, io penso di aver ricevuto una buona preparazione e studiando in Inghilterra mi pare a volte di stare all’asilo, da quanto poco viene richiesto. Ci credo poi che son tutti laureati! Quello che manca alla “scuola” italiana però, che invece trovo in quella inglese, è un approccio un po’ piu critico e moderno alle tematiche, ovvero meno teoria da imparare a memoria, e più progetti, lavori che impegnino la mente, che sviluppino un senso critico, e professori pronti ad ascoltare un’opinione diversa dalla loro.
Con un’istruzione cosi, e una poltrona in meno sotto il culo, penso che produrremmo molti meno italiani medi!
Ahimè… condivido.
Mannaggia scusate i mega errori di ortografia ma non ho riletto il messaggio e non posso nemmeno modificarlo. 😛
Ho notato che (ma forse mi sbaglio) che paragoni l’apatia con la stupidita’. Io credo invece che siano ben due cose distinte.
La stupidita’ e’ quasi congenita per come la vedo io, e colpisce quelle persone che pensano di tenere il mondo in mano.
L’apatia e’ uno stadio che si puo’ raggiungere specie quando ci si trova coinvolti in situazioni sgradevoli per periodi lunghi. Quindi credo che gli italiani siano apatici perche’ dopo anni e anni di prese per i fondelli da parte dei nostri personaggi pubblici e quindi non nutrono piu’ rispetto nei confronti della nazione stessa e inoltre non hanno piu’ speranze per il futuro.
E poi diciamo la verita’, in fondo dalla monarchia al fascismo fino ai giorni nostri non e’ cambiato niente, non siamo abituati alla democrazia, dobbiamo sempre avere uno che comanda il gregge.
Italia media per italiani medi è già un giudizio troppo generoso.
Più giusto sarebbe: “un’Italia mediocre per italiani mediocri”…
Il problema secondo me è leggermente diverso. Nel senso che l’istruzione è fondamentale poiché fornisce gli strumenti per poter interessarsi, ascoltare, riflettere, scegliere consapevolmente. Credo che una persona in possesso degli strumenti adatti per fare un ragionamento, farsi delle domande, possa sopravvivere in Italia nonostante lo stato pietoso dell’informazione e, in particolare, della televisione. Purtroppo, i piani del governo sembrano essere indirizzati a puntare sempre più sulla televisione e sempre meno sull’istruzione. Ma come biasimarli dal loro punto di vista?