Dopo l’alone di malinconia lasciatomi da Hiroshima, mi sono spostato a Miyajima Island, ossia la cosa piú vicina al paradiso terrestre che io abbia mai visto. Considerato che non sono mai stato alle Hawaii o ai Caraibi direi che la definizione ci sta.
L’isola é considerata sacra da almeno 840 anni e su di essa é vietato abbattere alberi, importunare cervi (che sono docili come cagnolini e girano liberi per l’isola), persino nascere e morire é proibito e pertanto non ci sono reparti di maternitá né cimiteri e se un signore anziano si sente poco bene lo buttano velocemente su un traghetto prima che profani la sacralitá del terreno con la sua fastidiosa morte.
Il gioiello dell’isola é il santuario di Itsukushima che é giustamente considerato patrimonio mondiale dell’Unesco ed il cui torii rosso é riconosciuto da molti come il simbolo rappresentativo del Giappone stesso. Specifico la differenza tra santuario e tempio prima che nascano dubbi: In Giappone convivono pacificamente due religioni (pare l’Italia), lo Shintoismo ed il Buddhismo. Lo Shintoismo si pratica negli Shrine (Santuari) che sono solitamente costruiti con molti elementi in legno dipinto di rosso vermiglio (che hanno la funzione di esorcizzare il diavolo) e con diversi torii gate che purificano colui che li attraversa per avvicinarsi al tempio. Il Buddhismo si pratica invece nei temples (Tempi) che non scacciano il diavolo utilizzando i colori ma attraverso un concetto molto piú meditativo ed introspettivo e permettendo ai credenti di avere molta interattivitá (modello bambino all’asilo nido) con cilindri rotanti, corde rimbalzanti, campane campanelle e campanacci .. che io giro tiro e suono con entusiasmo fino a fare venire il mal di testa a chiunque stia attorno. Mi piace il buddhismo!
Detto questo, Miyajima Island é ancora un buon esempio di come l’uomo puó convivere con la natura e rispettarla e ricordarsi di come sia la natura a permettere all’uomo di vivere e non il contrario.. ad esempio il sottoscritto ha comprato una pagnotta da ben 500 yen alla bancarella di una vecchia signora (vecchia signora che dopo poche ore probabilmente sarebbe stata portata sul traghetto come dicevo sopra), e mentre me la gustavo su di un gradino sperduto tra i tempi BUM..la mia pagnotta non c’era piú! Un falchetto delle montagne si é piombato a capofitto e me l’ha strappata dalle mani senza nemmeno lasciarmi il tempo di rendermi conto di cosa stesse succedendo, solo il tempo di sentire che mi veniva presa di forza e di imprecare a naso in su. Non é andata molto meglio a due turisti americani (ma loro erano grassi e se lo meritavano) che seduti sui gradini di un tempio sono stati assaliti da tre cervi affamati e hanno dovuto abbandonare panini e sacchetti di carta perché questi gli hanno afferrato dalle mani e mangiato entrambe le cose. Semplicemente meraviglioso. I templi e santuari dell’isola sono magnifici e tutti i rituali che li caratterizzano affascinanti ed intriganti, persino le statue a guardia dell’isola vanno dal tenero al simpatico allo spaventoso senza i limiti del corpo umano, lasciandoti sempre quest’aria di “chissá cosa arriva dopo”, un po’ come vedere i personaggi di una fiaba.
Vi lascio la galleria delle foto QUA e qualche filmato QUA.
Non so nemmeno più io come sono capitata qui, ma comunque… Sono stata a Miyajima a giugno 2010 e me ne sono innamorata anche io! Che posto meraviglioso *__* Credo di averci fatto 500 foto in due giorni…
Vivi a Londra, che invidia!!! 🙂
Buona serata!
Micaela (Nega)
Ciao, ho trovato il tuo blog grazie a Miyajima e per ora ho letto questo post, anche se conto di rimediare perché mi hai molto divertito (soprattutto quando parli della vecchina che vendeva pagnotte…). Un unico piccolo appunto: perché usi dei termini inglesi tradotti poi in italiano per spiegare dei termini giapponesi (che non menzioni mai)? ;P
:clap Interessanti i tuoi report, come sempre. Bravo, Matteo. Belle anche le foto. Wish I were there too. Un’unica, piccola cosa (don’t get cross, if yuou can): lo spelling, dear. I typos. I refusi. Li erooori! Tanti, tanti, un po’ troppi nei tuoi pezzi. Il plurale di tempio è templi, eg, non tempi. E gli accenti gravi e acuti, sempre tutti sbagliati (immagino sia un problema di tastiera…). Comunque, complimenti perché scrivi (e vivi) cose straordinarie.
Beppeee! Hai visto che ce l’ho fatta! Mi é infatti venuto in mente quando ne parlavamo insieme, l’ho anche menzionato nel filmato che con queste ruote finalmente realizzavo un sogno 😀
Comunque se l’avessi saputo prima avrei messo nello lista suonare la campana, é mooolto piú appagante e fa molto piú casino delle ruote! 😀
Quanto al falchetto, pure io mi sono preso un coccolone.. ma soprattutto sono diventato viola dalla rabbia quando mi sono reso conto che il maledetto se ne stava a consumare il pranzo girandomi sulla testa, oltre al danno la beffa!
Complimenti! E dai e dai ce l’hai fatta a farle girare le ruote delle preghiere!
Me lo ricordo come fosse ieri, quando eri ancora in E.D. e già sognavi di andare in quelle parti del mondo dove si girano le famose ruote.
Seguo assiduamente i tuoi resoconti di vita londinese e ora questo fantastico viaggio, dove, tante persone, lo vivono attraverso le tue foto e i bellissimi video.
ciao Beppe. 🙂
Darei volentieri la mia pagnotta per un incontro ravvicinato con un falchetto…
Il falco di ha fottuto la pagnotta?
A me sarebbe potuto venire un infarto.
🙂 io conosco i caraibi e si hanno molto del paradiso terrestre
me sono due paradisi ben distinti
su quest’isola c’è quel qualcosa che da anni è parte di me, la spiritualità
questa foto ha quel qualcosa di pace, di spirituale, di paradisiaco
un viaggio in una terra così profonda aiuta a risvegliare quei livelli che purtroppo in troppi umani dormono
ed in più si avrà la possibilità di conoscere a fondo la bellezza che c’è
nel silenzio..
immensa e bella..
Che bello questo posto!!! Ho visto anche foto e filmati ed è stupendo e affascinante!
Prendiamo una casa anche qui? 😀