Se vivete a Londra da un po’ di tempo avrete sicuramente conosciuto qualcuno che é caduto nelle maglie delle frodi delle carte di credito. Sia che qualcuno vi abbia clonato la carta dopo avervi rubato il pin, sia che abbiate acquistato un prodotto su di un sito non sicuro, sia che abbiate prelevato i vostri contanti da una macchina “manipolata”, un bel giorno potreste trovarvi davanti al vostro saldo che recita una cifra intorno allo zero e sentirvi male.
Potreste poi avere un vero e proprio colpo al cuore nello scoprire che la banca non ha intenzione di risarcirvi a causa della vostra negligenza.
Secondo il codice bancario ufficiale i clienti sono infatti responsabili per la perdita del loro denaro se hanno “agito senza ragionevole riguardo”, cosa che tradotta in patate significa “aver permesso a qualcuno di usare la propria carta o di venire a conoscenza del codice pin” (in Italia significherebbe piú che altro non ricevere i soldi mai)
C’é l’esempio di questa poveraccia che trovatasi prosciugata di £10,000 ha richiesto il rimborso alla sua banca per sentirsi dire che la carta utilizzata per i prelievi era quella originale ed utilizzata prelevando £500 di volta in volta per un periodo di circa tre mesi pertanto lei era stata negligente permettendo a qualcuno di prendere possesso della sua carta e venire a conoscenza del codice pin senza controllare il proprio conto.
Comunque ci sono anche moltissimi casi in cui la banca proverá a non risarcire la somma derubata appellandosi contro la testimonianza del derubato (qui entra in gioco la famosa “l’ho persa” contro “me l’hanno rubata”) e proponendo dati che non possono essere provati dallo stesso ma vanno presi sulla fiducia (come “la carta utilizzata per i prelievi era quella originale”).
Il caso di furto piú comune per i londinesi é comunque quello del “shoulder surfer”, ossia il tipo che vi spia il pin alle spalle mentre pagate alla cassa del supermercato per poi scipparvi, magari il sabato sera, e poi prelevare £500 prima della mezzanotte e altri £500 dopo la mezzanotte (insomma il massimo prelevabile). Questo é uno dei casi in cui la vostra banca potrebbe non risarcirvi accusandovi della vostra negligenza.
Una mia collega di lavoro si é trovata la carta “risucchiata” da un cash point ed il conto proscigato di £1500 nel corso di un weekend. E’ comunque riuscita a riavere il tutto rimborsato (seppur dopo 5 mesi).
Qualunque scusa la banca prenda per non rimborsare la vittima di una frode tramite carta di credito, ogni cittadino ha comunque diritto di fare protesta presso la propria corte locale di fronte ad un rifiuto di risarcimento, potrete compilare il modulo adatto su questo sito.
A volte la banca decide di pagare subito, a volte si apre una causa dove dovrete avere un rappresentante legale a difendervi, in tal caso questo sito torna utile.
Ad ogni modo ricordatevi sempre di coprire il tastierino ogni volta che digitate il vostro codice pin e tenete salvato sul cellulare il numero di emergenza per bloccare la vostra carta (che guardacaso é scritto sulla carta stessa, peccato che alla gente non viene mai in mente che di solito il ladro non vi chiama per dirvelo..).
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Solo a Londra?
A me è capitato: ho comprato un giubbo di pelle che pareva davvero a buon mercato una domenica a Brick Lane e qualche giorno dopo qualcuno ha speso 1000 sterline con la mia carta di credito in un centro commerciale alla periferia di Londra. Per fortuna (quando vuole Dio è buono) che era una carta aziendale e che l’hanno subito bloccata rimborsandomi le spese.
A proposito Oby, hai visto che sto per partire per un paio di anni a Dubai? Se passi da quelle parti ti ospito (sai come rintracciarmi).
Salam!
f
Le banche hanno un dipartimento che controlla le spese quotidiane fatte con la carta, se c’é una spesa fuori dal normale questa viene immediatamente “flaggata”.
Quando ho acquistato una tv lcd online tutto sembrava ok ma due giorni dopo l’acquisto sono stato chiamato dal negozio online (curiosamente non la banca) che mi comunicava che l’articolo non poteva essere spedito in quanto la banca aveva rifiutato il pagamento, ho dovuto chiamare il numero dietro alla carta, identificarmi, e dire che stavo acquistando una tv e che autorizzavo il pagamento.
Fare acquisti in un paese estero senza aver lasciato il paese corrente mostrando il dono dell’ ubiquitá é un’altra di quelle cose che decisamente manda la banca sull’attenti 😀
Grazie mic, ho sistemato i link 🙂
ottime indicazioni, fortunatamente non mi è (ancora?) mai successo, ma meglio prevenire che prenderselo dove fa male
però tempo fa ho ricevuto una misteriosa telefonata automatizzata da Lloyds, che mi chiedeva se avevo prelevato in India il giorno prima. la risposta ‘magari!!’ non veniva riconosciuta, ho dovuto ammettere di no. dopo aver chiesto conferma di alcuni dati personali la vocina metallica mi confermava che quindi la carta era stata clonata e che sarei stato messo in contatto con un operatore. nessun operatore in ascolto (strano!) per 20 minuti, ho riattaccato. in banca il giorno dopo non sapevano di cosa parlassi, ogni volta mi domando se sono entrato in panetteria per sbaglio. poi mi ricordo che sono a Londra e le panetterie non esistono. in ogni caso, nessun prelevamento, e finora non ho visto cloni di me stesso smaltire l’hangover in riva al tamigi.
ps: sbaglio o gli ultimi due link non funzionano? potrebbero tornar utili anche quelli:)
ho avuto un’esperienza del genere due anni fa, un bel mattino di sole mi telefona barclays per chiedermi se il giorno prima ero stato a New York e io “certo che no!” mi chiamavano per dirmi che qualcuno si era servito di dollari al bancomat indigeno, qualcosa tipo 700 pound della nostra corrente moneta. Il lato positivo stava nel fatto che, dopo aver compilato un documento in cui giuravo di non aver dato il mio pin a nessuno ma di averlo imparato a memoria prima di mangiare la lettera che conteneva il numero stampato, non mi sono nemmanco accorto della perdita, nel senso che B non ha sottratto i soldi dal mio conto e ha risolto la cosa in un altro modo (suppongo pagando do tasca propria)
sarò l’unico?