Oh, che bello, sui giornali italiani nonché internazionali é tornata alla ribalta la mia autoritá preferita dopo la Repubblica delle Banane: La Chiesa Romana Cattolica.
Prima di tutto la buona BBC ha dedicato una bella paginozza a Paparazzi che, pover’uomo, si é dovuto scusare per quei trascurabili 30anni di abusi sessuali praticati su svariati casuali minorenni in Irlanda.
Ovviamente il mastino porporato non ha menzionato come questi casi possano essere rimasti insabbiati per benino per tutto questo tempo, né da quanto tempo il Vaticano fosse al corrente della vicenda, né si é perso nel dettagliare le azioni correttive intraprese. Al riguardo ha soltanto detto che alcuni vescovi hanno dimostrato una “preoccupazione malriposta nella tutela della reputazione della chiesa e nella prevenzione di scandali” (che ad alcuni potrebbe suonare piú come= “ci hanno beccato”).
Paparazzi non ha menzionato alcuna ristrutturazione nelle fila gerarchiche, non ha chiesto alcuna dimissione, non ha fatto menzione degli altri 250 casi simili riportati nella sua natía Germania. Come lasciasse intendere che casi simili sono avvenuti solo in Irlanda e che il problema non é assolutamente diffuso. Che uomo, lui sí che conosce il significato della parola perdono.
Caro Paparazzi, sarebbe bello crederti, i dati peró dicono altro: secondo quanto riporta la BBC circa 15000 persone hanno dichiarato di essere state vittime di abusi sessuali in scuole ed istituzioni gestite dalla chiesa e, nel beneficio del dubbio, dalle vostre generose casse sono partite ad oggi un miliardo di euro di risarcimento (per risarcire la mancanza di fiducia? O piuttosto per comprare il silenzio?). La lettera di scuse in questione inoltre rappresenta il primo documento pubblico sul tema da parte della chiesa: fino ad oggi i commenti interni, se esistenti, non sono andati oltre gli occhi dei vescovi.
Quel che i cittadini sanno é purtroppo solamente quello che trapela dai giornali.
Sono questi dati che mi fanno domandare se questo primo movimento di ammissione della chiesa rappresenti un timido passo verso una lunga strada per riparare un problema esistente e diffuso.. o piuttosto una singola ammissione di colpa da chi é stato beccato con le mani nella marmellata e, colpevole o meno, nega ogni ulteriore coinvolgimento.
già c’è crisi di vocazioni, se gli tolgono anche questi “diversivi”, chi si farà ancora prete? Bene cosi, aspetto con ansia il giorno in cui non ci saranno più ipocriti a insegnarci il “bene” attraverso il terrore e il senso di colpa.
La chiesa, per essere degna del suo nome, dovrebbe smantellare la propria struttura gerarchica creata ai suoi tempi per pura materialistica e dittatoriale sete di dominio (vedere il film “The book of Eli” per capire di cosa parlo) e costituirsi di soli volontari, tutti sullo stesso livello (donne, uomini, celibi, ammogliati, disabili ecc)per dedicarsi solo a opere di bene: missioni in paesi poveri, centri di gioco e crescita per bambini, raccolta fondi ecc, e attraverso queste opere trasmettere i valori del Vangelo con il proprio esempio e in forma concreta. Voglio vedere andare all’asta i tesori del Vaticano comprese le scarpe di Prada di Paparazzi e sfamare cosi metà del mondo.
Ah, che bello sognare…