La mia vita quotidiana londinese é giá cosí stressante e frenetica di suo che il mio sogno perfetto sarebbe poter passare, non dico tre, non dico due, ma almeno un giorno di pace e tranquillitá tra le mura di casa, senza avere a che fare con flatmate dalla porta tendente al suicidio o mostri che sbucano dalla tazza del water; comprenderete la gioia nel cuore del sottoscritto nello scoprire che la flatmate preferita si sta per assentare per una settimana.
Ebbene, giá ora che é partita da due giorni, posso dire che tutta la mia esistenza é giá completamente stravolta: alla mattina posso dormire fino al suono della sveglia; al mio ritorno dal lavoro posso leggere ad esempio un articolo sul sudamerica sapendo che non lo accompagnerá come valore aggiunto la discografia di Shakira, o un’articolo sull’Italia senza il concerto di accompagnamento “Live in Piscinola-Marianella” di Gigi D’Alessio; quando sento che qualcuno sta per chiudere una porta non ho bisogno di tendere una mano a trattenere il vaso di fiori; e quando abbasso il volume della tv durante un reportage della BBC sulle invasioni di Vichinghi nell’Irlanda del nord lo sento abbassarsi per davvero.
Se alcune cose vanno meglio, peró, alcune altre devo necessariamente andare peggio.
Infatti ieri mattina faccio per uscire di casa per andare al lavoro quando, sull’uscio, mi rendo conto che sta piovendo: accidenti, che sfortuna.
Mi volto per afferrare un ombrello al volo quando il primo neurone mattutino, giá in piena attivitá, porta alla mia attenzione un particolare: non ero ancora uscito dalla porta.
Ed ecco cosí che, con l’espressione di incanto di Brian Krause che scopre uno scorcio sconosciuto di “Ritorno alla Laguna Blu”, faccio conoscenza con una romantica cascata celeste che si propone goliardica sul nostro muro di casa — un po’ tipo ristorante cinese di periferia — che, passando con grazia sul lietissimo contatore dell’elettricitá (che ringrazia sibilando) conclude il suo impavido percorso sotto forma di ruscello oltre l’ingresso di casa, dove folcloristiche cornacchie grigie degli Urali fanno tranquillamente il bagno augurando la buona giornata.
Dato che é casualmente la seconda volta che il nostro contatore dell’elettricitá si prende una benedizione, e dato che la moquette comincia vagamente a tendere all’acquitrinoso, preso dal panico chiamo immediatamente la Landlady (per la cronaca, QUESTA landlady) la quale mi comunica, con la voglia di aiutare paragonabile a quella di Roberto Calderoli al centro di accoglienza immigrati di Contrada Pian del Lago: “Ah! Ma giá lo sapevo che avevate una perdita!”.
Beh, o meravigliosa testolina di giovenca del Bosforo, hai mai pensato che avresti anche potuto fare un gesto di chiamata all’idraulico? O hai pensato che qui si usi lavarsi i denti mentre si legge la posta?
Ad ogni modo, ricompostomi dai miei primi pensieri di ira — che mi avrebbero fatto misteriosamente ritrovare con un affitto aumentato — domando: “E… pensa che si potrebbe sistemare?”.
“Beh,” mi risponde lei, “ma mio figlio non puó! Questa settimana é a Greenwich per un corso di astronomia!” (Oh, meraviglia: e noi con l’acqua in casa per una settimana perché il figlio deve guardare le stelle!).
“Ma, scusi, ed un idraulico non lo si puó chiamare?”
Ed ecco che parte il solito giro di valzer: “Sí, no, mah, va beh, adesso vediamo, magari non é cosí grave, devo vedere, devo chiamare l’idraulico quello bravo (che é sempre il figlio, nda), ho un po’ di problemi con il telefono (come no, com’é che é al telefono con me?), presto sará il weekend (é martedí…), gli idraulici sono tutti un po’ impegnati adesso (cos’é lei é la centralinista?), ora vedo un po’, ti faró sapere, chiamo e poi ti dico …”
“Insomma quando ci fa sapere?”
“Settimana prossima!”
E te pareva, insomma siamo ancora lí — Va beh, faccia con calma, intanto mi faccia sapere se devo comprare una poltrona gonfiabile per muovermi per casa; ho giá in mente di usare le ante del contatore come pagaya.
Per aggiungere un’altro paragrafo al capitolo “Brutta giornata? Tranquillo, tanto andrá peggio”, ecco che mi giunge la novella che mancava, consegnatami dell’altro flatmate, quello rimasto in cittá, che con il sorriso del gatto del Cheshire mi annuncia sbattendo una cotoletta di pollo: “Sta per arrivare mio fratelloo!”.
“Va bene,” dico io, “benvenuto al fratello, beato lui che si fa la vacanza”, tanto, penso che dopo essere sopravvissuto agli ospiti di Michael, manco dovesse arrivare il Mullah Omar con tutto l’esercito dei talebani al seguito credo che riuscirei ancora a conviverci (e probabilmente sarebbero piú puliti).
“Ah OK,’ mi dice lui, “no perché mio fratello viene a cercare lavoro a Londra”.
Mi si rizzano le antenne: “In che senso a cercare lavoro a Londra?“.
“Eh,” specifica lui, “prima viene qua da noi con calma e si sistema, poi cerca lavoro con calma, e ancora poi (sempre con calma, n.d.a.) cerca casa.”
“Ah, ma che intraprendente fratellino, uno che si lancia proprio di petto eh… e quindi quanto si ferma?”.
“Beh, cominciamo con due o tre mesi”
Mi verrebbe da risponderti qualcosa — sempre con calma — ma lasciamo perdere; guardando la cosa con ottimismo, per lo meno adesso quando la bolletta dell’elettricitá é in corso di produzione so a chi far fare l’autolettura.
qualcuno può dirmi come trovare una land lady che offre una stanza…………
Beh si, gli ospiti scocciano. Direi che mai come in queste circostanze il termine stesso di ospite implichi una scocciatura. Soprattutto se sono gli ospiti stessi a vomitare sui bordi del cesso. Per fortuna (ah no, che fortuna, la pago cazzo) c’è una donna delle pulizie che passa una volta la settimana a mantenere dignitosa questa casa..
mud: beh, £300 a settimana diciamo che sono un po’ il minimo che si paga per vivere per conto proprio.. poi calcola anche che spesso significa vivere accettare di vivere un buco e pure senza grandi collegamenti per il centro. Le docklands sono carine ma hanno anche quel non so che che richiama il senso di “palude riattate”.. (sará perché lo sono?). Insomma, alla fine della fiera convivere ha purtroppo i suoi vantaggi.
L’Imax di Waterloo é sempre stato cosi, e sí, fa un po’ tristezza (quando lo fanno vedere nelle foto peró riescono sempre a farlo sembrare spettacolare) cmq é dentro che avviene tutta la “magia”.
Odi solo Made in Dagenham? E i rimanenti 98% dei film indirizzati all’inglese medio dove c’é la deficiente del giorno che sorride come avesse appena vinto al lotto?!
Tytania: Muhuhahah guarda, l’importante é sempre trovarci il modo per farcene uscire una risata, metabolizziamo e passiamo oltre! Anche se il tuo commento finale é da Oscar 😀
Graz: Eh, beh, se é per questo in giappone c’erano anche delle zanzare grosse come alianti, che sembrava di vedere dei supporti per macchina fotografica volanti (pensa che ti inseguivano per un certo periodo poi dovevano sedersi a riposare) lol. Cmq sí, fosse per me tornerei domani, dillo tu al governo di rilasciami un visto sulla fiducia!
bella vita casalinga conduci, eh Oby?? ma tornartene in giappone non ti è passatoper la testa? là almeno la cascatella la ritrovi nei giardini…
mi sembra di tornare ondietro ai tempi delle simpatiche coinquiline e degli ospiti che arrivavano quando qualche flatmate se ne andava per qualche giorno, che noi pensavamo: oh, finalm… e non si faceva in tempo a finire il pensiero che si materializzavano amici/amiche aorelle con nipotine piccole… che gran cosa stare in una piccola casetta per i fatti propri! chiudi la porta e tu sei dentro e il mondo è fuori! purtroppo però i landlord e le landlady non cambiano. anche noi avevamo una perdita, fortuna che abbiamo messo un pezzo di carta d’alluminio ad accompagnare l’acqua che perdeva fino al tubo… diciamo pure che sono delle fottute merde 😀
Un consiglio da amico, gira per casa con gli stivali isolanti, almeno eviti di rimanere folgorato 😉
Ma rentati un’appartamento nelle docklands, stando ai giornali gratis che danno a canary si trova qualcosa sotto un pò di roba sotto i 300£ a settimana in singola considerando che puoi dividere in 2-3 l’appartamento, che sembra nuovo(spero sia in uno dei nuovi condomini), che la posizione sembra ottima (lo è?) e che Londra è una città cara non mi pare malissimo. Non si trova di meglio?
Ma poi coso è a greenwich, manco fosse andato nella legione straniera meh.
Ma l’imax di waterloo è sempre stato così triste?ci sono passato la sera che era chiuso e apparte che ho dovuto circunnavigare mezzo globo per capire dove si entrava ma mi ha messo molta tristezza.
ah e odio la protagonista di made in dagenham, quei manifesti sono inguardabili