Oby se ne frega (di tutto sí)

Lo so che manco dal blog da parecchio tempo. Me ne sto un po’ fregando.

Sto vivendo l’estate al massimo – come un diciottenne in dissociazione da responsabilitá familiare. Sono sempre fuori casa; dove finisce la mia giornata lavorativa comincia quella sociale: cercatemi alle sei del pomeriggio e mi troverete al pub con gli amici, al cinema, ad un concerto all’aperto; cercatemi nel weekend e saró a feste di compleanno, barbecues, house parties.
Qualche settimana fa sono stato al concerto dei Killers in Hyde Park, di cui questo video che ho girato mostra un decente estratto.

Tra le altre parentesi sociali degne di nota c’é stata una festa di compleanno della durata di 24 ore (no comment); una festa di arrivederci per un amico che ha deciso di trasferirsi negli Emirati Arabi per due anni (“Ma parli arabo?” – “No, dici che lo dovrei imparare?”); una festa per una separazione (le feste per il fidanzamento ormai sono out); l’immancabile summer party aziendale a bordo di una nave in tour lungo il Tamigi (dove il numero della gente scesa é stato inferiore a quello della gente salita a bordo, stiamo ancora cercando di capire chi manchi e dove sia finito); un matrimonio di un direttore di scuola (celebrato nella scuola che dirige, nel Surrey); last but not least un meraviglioso weekend in Brittany dove una cara ex-collega di lavoro ci ha ospitato e scarrozzato in lungo e in largo all’esplorazione di una delle regioni piú belle della Francia, inclusivo Île-de-Bréhat, Perros-Guirec, Ploumanac, ed il meraviglioso Mont Saint-Michel.
La storia della mia amica é particolarmente interessante perché dopo sette anni trascorsi a Londra, con tanto di relazione sentimentale seria e mutuo sull’appartamento, colta da crisi di nazionalitá ha – dopo mesi di turbamento ai quali ho assistito in prima persona – preso la sofferta decisione di rientrare in terra natía e lasciarsi tutto alle spalle. Il destino le ha tuttavia sorriso perché al rientro é incappata in un ex-compagno di classe che dopo breve (ri-)frequentazione le ha proposto di sposarla e del quale é innamoratissima (devo tornare l’anno prossimo per il matrimonio!). La lezione che mi ha insegnato é che tutto puó cambiare rapidamente se abbiamo la sfrontatezza di prendere decisioni tristi e rischiose ma nelle quali crediamo.

Con tutto quello elencato qua sopra sará naturale immaginare che non ho piú molto tempo per leggere i giornali; ma questo non e vero! Leggo le notizie di attualitá come sempre con grande interesse e mi piace parlarne con chi ama farlo. Mentre mi trovavo in Francia ho tenuto meravigliosi scambi di opinioni con i miei amici a proposito della scandalo di Dominique Strauss-Kahn, della differenza dei media francesi ed italiani, dell’ immagine estera del francese stizzoso e xenofobico (la legge per vietare il burqa non é che abbia proprio aiutato).

Nel Regno Unito c’é stato un nuovo scandalo, quello delle intercettazioni telefoniche che ha “”costretto”” (con quattro virgolette) Rupert Murdoch a chiudere il News of The World, del quale tra parentesi il sottoscritto non sentirá la mancanza. In sostanza quel che é successo é che si é venuto a sapere (tramite brillanti indagini giornalistiche del Guardian – questo sí un giornale serio) che il News of The World pagava hackers per infiltrarsi nei telefoni, e nelle segreterie telefoniche, di personaggi di interesse gossipparo/scandalistico quali Siena Miller, il principe William, Hugh Grant, e qualche politico di spicco qua e lá tra cui Gordon Brown, per pubblicare indiscrezioni esclusive e succulenti pettegolezzi.
I due piú importanti motivi per scandalizzarsi sono comunque altri, in primis che questo giornalaccio – buono per foderare la gabbia del canarino – si é anche infiltrato nella segreteria telefonica di una ragazza uccisa da un killer conosciuto su Facebook (la classica storiella tragica dell’estate) prevaricando le indagini della polizia, ed in secundis che corrompeva poliziotti di Scotland Yard per fare in modo che questi non indagassero su come le informazioni erano state ottenute.

Non stiamo chiaramente parlando di scandali a livello di quelli italiani, dove ministri in carica si ritrovano con case pagate a loro insaputa, o presidenti del consiglio si ritrovano con amichetti che corrompono giudici per rubare aziende altrui senza farglielo sapere, ma qualcosa del genere chiaramente scuote le pubbliche opinioni. A mio parere la gente dovrebbe interessarsi piú di amministrazione pubblica e meno di gossip, e per colpa di questo scivolone ora c’é il rischio che si mettano in vigore delle nuove regole che limitino l’altrimenti eccellente giornalismo britannico.
Di tutto questo scandalo si é salvato per il rotto della cuffia David Cameron, che aveva assunto come rappresentante delle relazioni pubbliche e consigliere personale nientepopó di meno che la persona all’epoca in carica al NoTW mentre l'”hackeraggio” era in piena attivitá; si é salvato dicendo che non poteva sapere in che cosa fosse coinvolto all’epoca e si é pentito per averlo assunto.
Ultimamente un po’ tutti si difendono sapendo che non potevano sapere quel che stava succedendo.

Sempre sulla questione c’é stata recentemente una brillante seduta pubblica dove Rupert Murdoch é stato interrogato (piú corretto dire “messo ai ferri, cotto e trifolato”) con domande cattivissime; immaginatevi questo ottantenne decrepito, preso di forza dalla polizia mentre sistemava l’orto, trovato a difencersi dicendo (indovinate) che non sapeva nulla di quel che succedeva nel News of the World ed era all’oscuro che gente pagasse per infiltrarsi nei telefoni e corrompere poliziotti. E’ stato talmente credibile che una signora si é alzata per sbafargli una torta alla crema in faccia, ma é stata fermata in extremis. Poi la direttrice del News international si é dimessa. Un altro tizio ci é andato piú drastico e si é suicidato.
Insomma, giornalisticamente parlando stiamo passando un’estate calda.

In tutto questo, spero stiate passando tutti una meravigliosa estate. Ci sentiremo presto, e mentre mi scuso ancora per la mia assenza (dato che non potevo sapere che stavate aspettando un nuovo post), prometto di scrivere un post piú serio e sensato al piú presto, possibilmente in un arco di tempo inferiore a quello trascorso tra il post precendente e questo 😉

Oby.

612 comments to Oby se ne frega (di tutto sí)

  • il fatto che non sapeva immmagino serva a non andare in prigione, ma non certo ad evitare un grosso rimborso alle persone danneggiate. L’azienda era sua,il fatto di non sapere è una cosa molto grave.

  • graz

    minchia Oby, te la stai spassando!! non hai annoverato però se tra i vari “party” ci siano gli amici messicani.
    comunque sappi che hai tutta la mia invidia