Chiedo scusa per la recente assenza dal blog: sono stato travolto dagli eventi.
Davvero, posso dividere gli eventi degli ultimi mesi in tre categorie: brutti, bruttissimi e disastrosi.
Il trend di negativitá sembrava essersi invertito il mese scorso, quando il mio flatmate, reduce da una promozione sul lavoro, mi comunica con un grosso sorriso sulle labbra che la sua azienda lo spedirá a New York per un mese (dovevate vedere il mio di sorriso…).
Prendo la notizia come il segnale karmico che la vita sta per rientrare in carreggiata; che posso finalmente dare l’addio a settimane di acide discussioni nella vita sociale e pesanti mal di testa nella vita lavorativa; che finalmente ho ritrovato la pace con il mondo. Cosí afferro il telefono ed immediatamente organizzo gare di burlesque e bunga-bunga parties con tante minorenni e mignotte invitate a mia insaputa. Finito il giro di telefonate, mi prendo il tempo di una doccia rinfrescante — peccato che un ritornello terribilmente familiare mi faccia immediatamente notare che il destino ha ripreso la sua retta via: tick, tick, tick. Abbiamo di nuovo una perdita dal bagno. Tra le altre cose sul solito contatore dell’elettricitá (che oramai sará diventato idrofilo — alla prossima perdita sará in grado di tramutare l’acqua direttamente in elettricitá).
“Ciaooo, in bocca al lupo!” mi saluta l’infido coinquilino, uscendo dalla porta con la valigia in mano, sicuramente dolente del doversi trasferire in un misero appartamento a Manhattan con vista su Central Park tutto spesato dalla ditta per quattro settimane.
Trovatomi da solo con l’odioso grattacapo, e terrorizzato dall’idea di dovermi spostare per casa con poltrona gonfiabile e pagaya come la volta precedente, mi improvviso idraulico e tento di sistemare da solo, senza successo. Dopo ore di lacrime e rabbia mi arrendo all’idea di dovere cancellare i bunga-bunga party e le gare di burlesque e di dovere per forza chiamare lei, l’unica, l’inimitabile, la terribile landlady.
Dopo sole tre telefonate e quattro messaggi senza risposta, la divina mi grazia finalmente con una telefonata, condita ovviamente dai soliti toni calmi e pacati: “Carissimo (?? .. nda), giá ne sono al corrente che avete una perdita. Non c’é nessun problema: é tutto giá sistemato!“.
Cerco di abbandonarmi ad una mendace sensazione di sollievo, poi mi ravvedo ed ingenuamente domando: “Mi scusi — capisco che lei sia la divina ed abbia poteri paranormali — ma come puó esserne giá al corrente? Noi l’abbiamo scoperto soltanto ora..”
“Ma perché la perdita viene dal piano di sopra!” mi risponde col tono di chi parla con un ignorante, “mi hanno informato i vicini che avevano una perdita in bagno, che hanno subito isolato, ed ora é tutto risolto”.
“Ma come? Guardi che qua la perdita qua c’é ancor —”
“No, no: tutto risolto!!”
“Guardi, non per mettere in dubbio la veritá suprema, ma se le va di venire a dare un’occhiata c’é il nostro il bagno che sta pisciando acqua in soggiorno, e la perdita decisamente non viene dal piano superiore ma dal nostro bagno”.
Finalmente qualcosa entra in movimento nel suo cervello, e la possibilitá che la perdita sia interna al nostro appartamento viene finalmente considerata: “Eh.. ma insomma.. adesso devo vedere, non so, dovrei chiamare mio figlio Bob che fa l’astronomo ma si intende anche di idraulica [eh, giá, dato che sono materie cosí simili…], é che poverino é cosí impegnato, sta scoprendo nuove costellazioni, poi magari lo chiamo e non é niente di serio, insomma non lo vorrei disturbare …”
“Sí insomma, faccia lei, qua c’é il contatore dell’elettricitá che sibila come una spigola in padella ma se suo figlio riesce a trovare del tempo tra la scoperta del Bosone di Higgs e il Nobel per la scienza ci fa anche un piacere”
“Ah! Ma se il problema é elettrico allora chiamo Jeff, che fa lo scultore ma si intende anche di elettricitá…”
“Senta, invece di Bob e Jeff non é che puó chiamare un normale idraulico?”
“Eh, ma non so.. lo sai come sono gli idraulici.. non sono molto affidabili [eh giá, invece astronomi e scultori..] .. dicono di sí e poi non vengono.. e chi lo sa se ne trovo uno a quest’ora [veramente sono le nove di mattina].. e poi il telefono non mi funziona bene [com’é che io la sento benissimo?]… magari vengo prima di persona io a vedere…
Passano cosí due giorni.
Il terzo giorno (come per le scritture) mi chiama mentre sono al lavoro, giuliva come una capinera: “Tutto risolto! Ho sistemato io!”.
“Ah ok, quindi anche lei si intende di idraulica? Come ha sistemato?”
“Ho messo un po’ di pasta, vedo che tiene…”
“Santo cielo. Senta: se non chiama subito un idraulico lo chiamo io e le tolgo la somma dall’affitto il mese prossimo”.
“OK ok va bene se proprio insisiti allora lo chiamo”.
Finisce che dopo una settimana l’idraulico viene e finalmente sistema la perdita, peccato solo che tra la pulizia della moquette e lo sfrattamento delle rane il mese di pace se ne é giá andato, e con il tempo rimasto non riesco ad organizzare neanche un torneo di strip poker con qualche anziana locale che il flatmate é giá di ritorno da New York.
“Oh, dovevi vedere che spettacolo! Monolocale tutto per me, vista su Central Park: un paradiso!!”
“Oh, mi fa molto piacere che tu ti sia divertito [ma anche no]”.
“Come va la perdita? Risolta??”
“Sí, risolta…”
“Phew! [sospiro di sollievo del coinquilino che sale in camera sua senza ascoltare oltre]”
“…la cosa che mi ha irritato di piú peró é la vecchia balorda: ha farneticato per giorni di una perdita dei vicini del piano di sopra. Non lo voleva proprio capire che la perdita ce l’avevamo no–”
“OMMIODDIO!!” un urlo rompe il silenzio, “COS’E’ QUESTO??!!”
Corro al piano di sopra e trovo il coinquilino nella sua stanza che ammira un nuovo murales delle dimensioni della Guernica e dei colori del gorgonzola stagionato, ove peste e malattie varie hanno aperto un Expo dove invitare tutti i loro amici; il tutto é decorato da un meraviglioso aroma tipo fogne di Calcutta a Ferragosto, ed il letto é diventato una piastra a tampone dove il coinquilino in un attimo di disperazione si lascia morire come Ofelia.
“Ohibó, stai a vedere che la tua stanza é sotto al bagno dei vicini e la perdita ce l’avevano davvero”.
“NOO!! E’ terribile! E adesso cosa faccio?”
“Non ti preccupare: chiama la Landlady. Ti manderá uno dei suoi amici che avrá anche un’altra professione ma sicuramente sará anche esperto di pittura”.
“Dici che mi aiuterá?”
“Come no. Se sei fortunato ci mette attorno una cornice”.
Life of a misfit and then you die. No vabbè, così per dire, si muore tutti. Ogni giorno un po’. Saluti da una disadattata ad Amburgo. Con stima 😉
Sei un grande!!!! ormai qnd ho anche io qlc disavventura londinese leggo i tuoi post e mi sento meglio!!! T adoro!!!
in ogni caso temo che presto si libererà la casa di mio marito, (lo hanno appena fatto ridondante!)se ti interessa…
Oddio, mi dispiace.. fagli i miei auguri. Non sará la fine spero (!) qualcos’altro lo troverá senz’altro..
are you crazy!! credo che la caverna della maga Circe dove tramuta i compagni di ulisse in porci fosse più accogliente!!!
Giá. La nostra landlady sembra anche un po’ Polifemo.
Ci credo che sei stato impegnato in mezzo a queste disavventure
Che coraggio Oby, non capirò mai cosa ti trattiene in quell’antro nefasto 🙂 Per fortuna il mio landlord è disponibilissimo 😛
Masochismo, temo 🙁
Haha certo certo, se i coinquilini concordano 😀
questi tuoi post mi fanno sempre morire dal ridere!
mi dispiace per il periodo nero, anche qui non si scherza, però 🙁
Ah ah … noi siamo stati lucky con il nostro landlord, è sempre disponibile ma speriamo di non avere mai di questi problemuzzi !! 🙂
Dancer
avevo dimenticato una s nell’indirizzo del mio blog:
http://www.noiduenelmondo.wordpress.com
😆
Non posso che quotare laura, vogliamo il libro con le illustrazioni a colori. Adesso però non farti venire ansie da prestazione 😉
Se scrivi un libro, fammelo sapere. Solo la lettura del tuo post, con tutto quello che sta succedendo oggi in questa merda di Paese che tu hai intelligentemente lasciato, poteva strapparmi un sorriso. Grazie.