[Prima di iniziare col post: ho scritto un articolo per il blog di viaggi di Edreams Italia. Sono i miei consigli su come spendere il Natale a Londra. Lo trovate qui]
Mi sono gustato con un bel po’ di curiositá (ed un filo di divertimento) il sobbuglio generato dai giornali sull’esito del voto del synod sull’introduzione delle donne vescovo all’interno della Church of England.
Eh giá, nella Chiesa Romana Cattolica le donne non possono nemmeno dire messa, qua si dibatte di farle vescovi.
Ad ogni modo per rovinarvi subito la sorpresa vi dico che la proposta non é passata. Inizialmente la cosa non mi ha stupito; poi ho riflettuto che forse sono piú abituato a leggere dei “progressi” all’interno della Chiesa Romana Cattolica (esempio di dibattito per il progresso: “Torniamo alla messa in latino?” “No dai teniamo quella in italiano”) da non notare che la Church of England effettivamente uno sforzo per essere quasi al passo coi tempi lo fa. Ad esempio: nella CoE la donne possono essere preti giá dal 1994; nel 2003 c’é stato un vescovo omosessuale mancato (nel senso che gliel’hanno proposto ma lui ha rifiutato); non prende soldi dallo Stato perché i fedeli devono pagare per il mantenimento dei loro luoghi di culto; e cosí via.
Ad ogni modo, tornando all’argomento in questione, dalle tre diverse “camere” della Chiesa chiamate ad esprimere il proprio parere sulla questione, ci sono stati 324 voti a favore e 122 voti contrari, dunque la proposta non é stata approvata. No, non c’é errore di battitura: infatti per far passare la mozione, secondo le regole del synod, ci vogliono due terzi dei voti favorevoli in ognuna delle tre le camere: la mozione é passata largamente nelle prime due camere, mentre nella terza – nonostante ci fossero 132 a favore e 74 contrari – mancavano sei voti per superare i due terzi. Insomma (si é capito) la CoE é avanti, ma non cosí avanti.
Voi direte: non é passata, pazienza. Macché: ora arriva il bello.
Non solo il giorno seguente giornali e commentatori hanno dato a fuoco e fiamme la Church of England su quanto non sia né al passo con i tempi né con il pensiero della popolazione, ma la stragrande maggioranza degli stessi membri della CoE hanno espresso rammarico e delusione.
“Provo profonda tristezza. Ho sperato e pregato che questa particolare vicenda potesse evolvere allo stadio successivo prima del mio ritiro. Posso solo sperare che il synod sbrighi questa faccenda nel piú breve tempo possibile“: queste parole sono di Rowan Williams, arcivescovo e capo “effettivo” della CoE (metto “effettivo” tra virgolette perché la capa ufficiale ovviamente é lei).
“Giornata veramente triste, specialmente per le nostre donne preti ed i loro supporters“: queste sono le parole di Justin Welby, il futuro arcivescovo.
“Il synod sta detonando la sua credibilitá con il Regno Unito contemporaneo […] Il fatto che stiamo apparendo come dei folli agli occhi della societá é visto da alcuni come una forma di imbarazzo e da altri come una medaglia d’onore“: queste sono le parole di Lucy Winklett, una delle donne nella CoE in lista per il vescovato, dalle pagine del Guardian.
“Sono molto triste per come il voto é andato ieri. E’ importante che la CoE sia una chiesa moderna al passo con la societá, e questo era un passo in avanti che era necessario fare“: e per concludere questo era David Cameron, primo ministro (conservatore).
La ciliegina finale sono i commenti dei lettori sul sito della BBC (che é il sito con i lettori piú “bilanciati”. Vi lascio immaginare i commenti dei lettori del Guardian).
“Non so chi sia piú patetico: le donne disperate per entrare in un club che non le vuole, o i tradizionalisti convinti che la loro magia non funzioni senza un pene. Sono cosí impegnati a combattere che non si sono accorti che le chiese sono vuote“.
“Voglio sapere perché questa decisione non é illegale. Se il mio datore di lavoro decidessere che una donna non puó essere manager sarebbe trascinato in tribunale, ed a ragione“. [ovviamente la riposta é che la a CoE, come le altre religioni, é intoccata dalle norme europee, nda].
“Mi domando di questo cosa ne pensi la donna che é a capo della chiesa?” [Effettivamente…nda].
“Questo voto per escludere il 50% della popolazione dalle cariche piú alte di questa organizzazione mostra quanto irrilevanti e scadenti siano questi poveri individui“.
Esulandovi dal mio pensiero sulla religione in sé (tanto é chiaro), il mio pensiero sui diritti di uguaglianza verso minoranze é che, indipendentemente dal contesto religioso o meno, il processo ruota sempre attorno all’innato conservatorismo dell’essere umano e dalla sua paura verso il cambiamento, dunque la concessione dei diritti ad una minoranza avviene per gradi, con il lento adattamento della maggioranza al cambiamento seguendo la seguente scaletta: 1) la minoranza si rende conto di avere meno diritti degli altri 2) la minoranza chiede gentilmente di venire trattata con gli stessi diritti della maggioranza 3) la maggioranza dice di no perché non vuole che la minoranza abbia i suoi stessi ditti perché ritiene la minoranza “inferiore” 4) la minoranza comincia a protestare/manifestare/fare gran casino per ottenere i suoi diritti 6) dopo essere stati costretti a valutare e discutere sulla questione, la maggioranza si spacca in due, tra concordi e contrari 7) gli anni passano e la maggioranza diventa la “minoranza”, ossia la maggioranza é ora quella che supporta gli stessi diritti per tutti
E’ evidente a tutti che la prossima volta che ci sará un voto simile nella Church of England le donne vescovo verranno approvate. Certo capisco la rabbia per il non averlo ora quando i tempi giá sembrano maturi.
Tuttavia, care amiche della Church of England che siete davvero impazienti di entrare in questa fantastica (?) organizzazione, per tirarvi su il morale vi faccio un bel paragone: le vostre colleghe donne nella Chiesa Cattolica Romana, nella percorso per la paritá di diritti, sono tranquillamente parcheggiate alla fase zero di sette. Buona giornata.
Cavolo, solo per sei voti all’ultima votazione??? Che beffa!