La vita é piena di sorprese per ognuno di noi, dopotutto nel corso di una vita é normale che ne possano capitare di tutti i colori, soltanto che alcune volte penso che la predisposizione alle disavventure sia proprio una mia prerogativa: Non si spiega altrimenti come nel giro di un paio d’ore io mi possa essere trasformato da un cittadino italiano perfettamente in regola in un clandestino fuggitivo in una nazione estera.
Dannazione, tutto per colpa di quel dannato passaporto! L’ho mostrato a chiunque: l’ho mostrato al check-in, l’ho mostrato al gate, l’ho mostrato persino all’hostess dell’aereo, non lo so come nel brevissimo tragitto tra l’aeroporto ed il terminal inglese questo sia potuto sparire! Fatto sta che giunto davanti alla signorina del controllo passaporti ho scoperto che la mia faccia imbarazzata e le mie scuse non sarebbero state sufficienti a garantirmi l’inglesso su suolo inglese. Ed é inutile che mi tirate ubriaco con “Cerca in tutte le tasche, cerca nello zaino, cerca nella giacca, cerca nelle mutande”, dovevate vedere lo sguardo diabolico di quella vipera che sembrava la sorella di Kelly Osbourne che su quell’anonimo divano blu nell’ufficio immigrazione mi ha fatto rivoltare anche i calzini! Quel fantomatico libretto rosso non era in mio possesso, era sparito dalla faccia della Terra. Mille persone continuavano a ripetermi che dovevo provare chi ero, ed io che rispondevo “cosa vi faccio vedere, volete vedere la foto di me al mare? Volete la tessere del negozio di videogiochi? Non la vedete la ridicolaggine di questa situazione? Queste cose possono capitare solo a me, posso essere solo io! Credetemi in parola”
Onestamente, non lo so dove sia finito il mio passaporto, ce l’avevo sull’aereo, l’avevo infilato nella tasca della borsa del portatile, chiusa con la zip. Anche ammesso che per qualche motivo si sia fatto strada aprendo la zip con la forza del pensiero tipo mago Otelma qualcuno deve esserselo messo in tasca ed uscito dall’aeroporto col sorriso sulla faccia, perché quel libretto non é mai stato ritrovato né da me né da nessun altro.
Raggiunto lo stato di abbattimento morale ho passato ore a rigirarmi i pollici immaginando cosa mi sarebbe capitato da lí alla mattina seguente, perso in una situazione di stallo dalla quale non si intravedeva uscita, sperando che una prova della mia identitá si materializzasse dal nulla per poter urlare al mondo che ero soltanto un italiano stanco che voleva tornare nella sua casetta londinese e non uno pseudoterrorista che si era infilato su un aereo con la speranza di passare la frontiera inosservato.
Ora, voi direte, cosa fa un povero disgraziato per uscire da una situazione del genere? Come conclude degnamente la serata? Beh, un povero disgraziato non lo so, io personalmente sono scappato. Mi sono dato alla fuga. Mi ero stancato di stare lí seduto a fare niente, avevo il lettore mp3 scarico, ero stanco, avevo sonno, avevo il mal di testa, avevo in valigia una montagna di vestiti da lavare e da stirare, in piú avevo l’ultimo treno che mi aspettava per ricondurmi dolcemente a casa e non avevo la minima intenzione di passare la notte in aeroporto, e poi tutti prima o poi sognamo di vivere un’avventura da film, e quale migliore occasione se non una fuga disperata nel pieno della notte sullo sfondo dell’interland inglese? Sinceramente potendo scegliere tra una notte da commedia comica spesa su una panchina ed una da film d’azione ho scelto la seconda, e vi diró: mi sono anche divertito! Mancava soltanto il vagone bestiame dove potermi nascondere comodamante adagiato sullo sterco di vacca mentre un bue scozzese mi sfiatava addosso fetidi aromi di campagna, mi sarei lanciato a capofitto. Beh vorrá dire che mi accontenteró di passare i prossimi giorni nascondendomi nelle polverose cantine di anonime case disabitate reduci dal dopoguerra, leggendo sui titoli dei giornali quello che il mio gemello-clone sta combinando nel frattempo in giro per l’Europa con il mio passaporto in tasca. Ah, che bello, non vedo l’ora di raccontarlo al consolato quando con il cappellino e lo sguardo basso chiederó il duplicato di un passaporto che risulterá appartenere ad un ricercato di fama internazionale. Eh sí, é vero che la vita non é un film, a volte é anche meglio. Chissá se mi daranno la cella contigua con Pete Doherty.
😮
Mad: No non ho chiesto di andare in bagno 😀 Praticamente l’ufficio immigrazione non era nemmeno un ufficio vero e proprio (del tipo che per entrare si passa dalla porta) ma era un bancone (come di un check-in) al cui interno c’erano due divanetti ed i vari impiegati che andavano e venivano. Dopo un paio di ore la gente con la quale avevo parlato io era stata rimpiazzata da altri, e io ne ho approfittato per andaremene con tranquillità come se fosse ovvio che potevo. Se mi avessero fermato probabilmente avrei detto che stavo andando al bagno 😀
Acc… mi hai trovato! Comunque un consiglio, fatti mettere un RFID sottopelle!
ciao Giuseppe
attendo risposte a MaD :damn
La situazione è talmente esilarante che sembra inventata! Ma per scappare scusa, che hai detto? Vado in bagno? Questa la devi spiegare! 🙂
Comunque la stessa cosa è capitata ad un mio amico in interrail, circa 8 anni fa. Ci eravamo staccati, io proseguivo verso la Spagna, lui tornava in Italia. In Germania si è accorto di aver perso la carta d’identità, è stato fermato dalla polizia ferroviaria crucca ed è rimasto per qualche ora in una questura fuori dal mondo.
Poi è tornato a casa, eh.
Non ho mai avuto il coraggio di chiedergli come ha fatto e lui non me ne ha più parlato…:)
MaD
io corro a comprarlo ‘sto film!
Duhangst: L’ultima volta che mi sono affidato al Mago Otelma avevo 7 anni e ho distrutto un uovo sul pavimento della cucina in un rito propiziatorio, prima di prenderle di santa ragione da mia madre. Quindi no grazie. :oh
Laura: Grazie!
Blossom: Portami le arancie 🙁
Muuuu: Intanto ho chiamato aeroporto e consolato e nessuno ha trovato niente, il consolato mi ha detto che ci vorranno 3 mesi per un nuovo passaporto. 3 mesi senza identitá.. povero me..
Buon viaggio a Bristol e occhio al passaporto B)
Franca: Thanks :lucky
Emisquiz: Fatto. Un giorno ci sará da tirare le somme ed allora forse…beh, scriveró un libro, anzi un’enciclica!!
😀 Che dirti Oby! Sono letteralmente morta dal ridere per ciò che ti è successo, soprattutto immaginandoti fuggitivo e clandestino in terra straniera. Beh, guarda il lato positivo: puoi sempre aggiungere questo episodio alla tua lunga lista di disavventure londinesi! 😛
Che dirti se non in bocca al lupo?
ciao una disavventura del genere è capitata anche ad un mio cliente che viaggia spesso per lavoro e nel suo caso è stato un furto. (totale.. computer, borsetta.. ecc). ovviamente dopo aver patito pene dell’inferno m’ha chiesto (dato che ha un suo sito aziendale) di pubblicargli in una cartella ovviamente protetta e inaccessibile ad altri una copia delle scansioni dei suoi documenti, così da evitare quantomeno scene strazianti di chi seduto tutto il giorno nella noia di una gurdiola cerca di condividere la sua noia (che d’evess’er seconda solo a quella di un ragno nella tela… ) con chi avrebbe ben di meglio da fare perchè si è trovato un lavoro vero, e per lavoro viaggia. e comunque l’ho fatto anche per me, oltre al portarmi ovvio anche (domani!! xchè parto pre Bristol) anche la carta d’identità nel sottoculo (si può dire?) dello zaino. e il tuo post mi vien a fagiUolo per ricordarmene. thanks, and keep up the good job. mau (si puoi chiamarmi MUUUU ahahaha :cow come da illustrazione.
io invece sto ancora pensando al galeotto colombiano a cui verrà venduta la tua identità e che arriverà felice e contento a roma senza dover nemmeno fare la fila per il visto!!!!!!
cmq se ti arrestano dammi la password del tuo blog e ti farò da inviata personale, verrò a trovarti in cella per raccogliere le tue dichiarazioni da riportare qui, stile “le mie prigioni” :D:D:D
Povero Matthew… ti rinnovo il mio in bocca al lupo x tutta la questione!!!
A presto!!! :love
Questa è sfiga ipergalattica..
Senti al mago Otelma se può farti un porta fortuna..